Il figlio dell’ex parlamentare berlusconiano Denis Verdini, Tommaso Verdini è finito ai domiciliari per l’accusa di corruzione in un’indagine sulle commesse Anas. Questa l’ipotesi avanzata della procura di Roma.

Tommaso Verdini ai domiciliari: 3 miliardi di euro per commesse all’Anas

Nel mirino della guardia di finanza sono finite sei persone nell’ambito dell’inchiesta sulle commesse sulla società pubblica Anas. Di queste, cinque sono ai domiciliari, mentre sono state emesse altre due interdittive da 12 mesi. Coinvolto anche il figlio dell’ex parlamentare berlusconiano Denis Verdini.

Tommaso Verdini, a capo della società di lobbing Inver, aveva già subito una perquisizione lo scorso luglio e sotto inchiesta era finito pure l’amministratore delegato Simonini e altri alti dirigenti, accusati a vario titolo di corruzione e di aver influenzato gli appalti dell’Anas.

Le indagini sono iniziate nel 2017 su richiesta della Procura di Roma e tenute segrete fino ad oggi, 28 dicembre 2023. Gli agenti della guardia di finanza hanno ricostruito un imponente sistema di consulenze e appalti orchestrati ad hoc banditi da Anas. Nel comunicato per la perquisizione dello scorso anno si legge che:

Tommaso Verdini, insieme ad altri indagati, avrebbe promesso a pubblici ufficiali di Anas il loro intervento o comunque il peso politico istituzionale delle loro conoscenze per favorirne la riconferma in Anas in posizioni di vertice o comunque la ricollocazione in ruoli apicali ben remunerati di società private o di organismi di diritto pubblico. In cambio i pezzi grossi di Anas avrebbero dovuto favorire la definizione di progetti e transazioni a cui erano interessati imprenditori a loro vicini.

Nell’ambito dell’indagine sarebbero coinvolti anche alcuni politici ed esponenti di rilievo del Mef. La procura romana ha dichiarato che gli indagati si sarebbero incontrati più volte in bar e ristoranti.