“Truffatore? No, solo un cittadino onesto che ha applicato una legge dello stato”. “Avevamo delle case, ora abbiamo dei ruderi”. Voci diverse per la stessa richiesta di aiuto: quella che gli ‘Esodati del Superbonus’ stanno lanciando al Governo manifestando oggi 28 dicembre 2023 davanti al Pantheon, a Roma.
Nel pomeriggio, infatti, il Consiglio dei Ministri dovrà studiare una soluzione, con un possibile decreto ad hoc per la misura in scadenza al 31 dicembre, in modo da permettere alle ditte di terminare i lavori e ai cittadini di poter entrare di nuovo in possesso della propria casa.
Gli esodati del Superbonus protestano davanti al Pantheon a Roma: “Ci sentiamo traditi”
Un gruppo di circa venti rappresentanti degli ‘Esodati del Superbonus’, a partire dalle 13, ha portato la protesta in piazza della Rotonda a Roma. Intervistati dall’inviato di TAG24 Lorenzo Brancati, hanno spiegato i motivi della protesta e spiegato cosa chiedono allo Stato: una proroga per poter terminare i lavori.
“Chiediamo aiuto al Governo, ci sentiamo traditi: abbiamo investito i nostri risparmi per comprare e ristrutturare una casa. Non possono creare una legge e poi toglierla di punto in bianco”
sono le parole di uno degli ‘esodati’.
“Lo stato comunque ha emesso una legge con la quale ci dava la possibilità di cedere questi crediti. Noi non siamo degli sventurati, non facciamo le cose per caso, se le abbiamo fatte è comunque perché credevamo nello Stato. Ora ci deve dare la possibilità di cedere i crediti e di concludere i lavori” spiega un’atra rappresentante del gruppo.
La manifestazione per il Superbonus: “Non siamo truffatori”
“Noi non siamo truffatori come siamo stati dipinti da buona parte del mainstream, ma semplicemente delle persone che volevano rendere più efficienti le loro case, più sicure perché buona parte del territorio italiano è sismico. Abbiamo semplicemente applicato una legge dello stato. Chiediamo sei mesi di proroga affinché tutto il vecchio sia sistemato” è la testimonianza di un’altra cittadina.
Ma c’è anche chi non può fare a meno di pensare al futuro, aspettando di conoscere cosa verrà deciso oggi in CdM:
“Io sto pagando anche una affitto, dopo aver dimostrato di non essere un truffatore pagando il mio 30%. Dopodiché se ci sarà una sospensione per tutto non lo so. Io ho bisogno di entrare urgentemente in possesso della mia casa, che mi sono fatto con sacrifici. E se muoio? Non posso lasciare una grotta a mia moglie. Chi andrà avanti con i lavori?”
Un’altra protesta era già andata in scena lo scorso 12 dicembre a Palazzo Madama, insieme a una delegazione del M5S.