Pochi giri di orologio e il calendario segnerà ben dieci anni dall’incidente di cui Michael Schumacher rimase vittima sulle montagne francesi di Meribel. L’ex pilota di Formula si trovava con gli sci in una zona con poca neve e ai limiti delle condizioni di sicurezza, quando cadde e impattò con la testa su una roccia. Da quel momento la vita del 7 volte campione del mondo non fu più la stessa. Schumacher venne portato d’urgenza in ospedale, dove fu operato in condizioni gravi. Al termine dell’intervento chirurgico il tedesco non tornò mai più se stesso e dalle ore successive all’intervento sulle sue condizioni si è stretto il massimo riserbo. Questo grazie al lavoro di sua moglie Corinna, che lotta tutt’oggi per garantire a suo marito il rispetto della privacy.
Schumacher torna in macchina
Secondo quanto riportato dalla Germania, in particolar modo dal tabloid Bild, Michael Schumacher sarebbe tornato su un’auto. Precisamente una Mercedes AMG, una vettura stradale con assetto da corsa. Questo per provare a stimolare il cervello del tedesco, nel tentativo di fargli rivivere le sensazioni e i rumori di una macchina da competizione. Una notizia che fa comunque un certo scalpore dopo l’alone di mistero che ha aleggiato nel corso degli anni sulle condizioni di Schumacher. Dopo anni e anni di “ricovero”, il 7 volte iridato sarebbe stato addirittura trasportato su una vettura. Un segnale incoraggiante per il tedesco.
Da Jean Todt a suo fratello Ralf: le parole dei cari
Tra i “fortunati” che hanno avuto il piacere di trascorrere dei momenti con Schumacher c’è Jean Todt, storico team principal Ferrari.
Michael non mi manca perché c’è ancora, la sua vita è diversa, e ho l’onore di poter condividere ancora dei momenti con lui. Non è più il Michael di prima, quello che tutti ricordano ai tempi della Formula 1: oggi è diverso ed è magnificamente sostenuto da sua moglie e dai suoi figli che lo proteggono. La sua vita è diversa e ho il privilegio di poter condividere alcuni momenti insieme a lui. Questo è tutto quello che c’è da dire.
Nelle ultime settimane è tornato a parlare anche suo fratello Ralf, che dal giorno dell’incidente ha visto la sua vita cambiare in modo radicale. Tra i pensieri dell’ex pilota anche il figlio Mick, che all’epoca del fatto era solo un adolescente.
La vita a volte è ingiusta. Michael nella sua vita aveva spesso avuto fortuna, ma poi è arrivato quel drammatico incidente. Grazie a Dio ci sono state cure moderne, ma nulla è come prima: questo destino ha cambiato la nostra famiglia. Posso solo dire che il suo incidente rappresenta un momento molto brutto e drastico anche per me. Questo destino ha cambiato la nostra famiglia. C’è stata molta sfortuna, penso anche al povero Mick, che all’epoca era solo un ragazzo.
A parlare del tedesco anche il suo ex manager Willi Weber, che lo ha accompagnato per anni in Formula 1. La sua storia con il pilota però è diversa: Weber non ha infatti fatto visita a Schumacher, per poi pentirsene nei giorni a venire.
Se penso a Michael adesso, purtroppo non ho più alcuna speranza di rivederlo. Nessuna notizia positiva dopo dieci anni. Avrei dovuto far visita a Michael in ospedale. Ero addolorato come un cane dopo il suo incidente. Mi ha colpito incredibilmente forte, si può immaginare. Naturalmente anche il fatto che Corinna non consentisse più alcun contatto. Ma ad un certo punto è arrivato il momento in cui ho dovuto liberarmi da Michael e lasciarlo andare.