Campione d’Europa nel 2004 con l’Under21 e campione del Mondo, due anni dopo con la Nazionale maggiore. In carriera ha vinto due scudetti, con la Roma e con il Milan e ha vissuto emozioni indescrivibili. Stiamo parlando, chiaramente, di Marco Amelia. Ex portiere romano, che ha scritto una pagina importantissima di storia del Livorno, il club con cui è sceso in campo più volte, ma che ha vestito anche altre maglie prestigiose, facendosi valere anche in club più blasonati. In rossonero ha difeso i pali dal 2010 al 2014 e dopo aver appeso i guantoni al chiodo ha iniziato un nuovo percorso da allenatore. Per commentare l’attuale situazione del Milan e la posizione di Pioli, Amelia è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Milan, Pioli a rischio esonero: Amelia commenta a Tag24

In casa Milan l’aria è tesa. I risultati non sono quelli che l’ambiente si aspettava all’inizio della stagione e le prime partie di campionato non avevano fatto altro che aumentare l’entusiasmo. Poi però, a un certo punto, qualcosa si è rotto. Le difficoltà incontrate in Champions, i continui infortuni e alcuni calciatori simbolo sottotono, hanno via via amplificato i problemi fino ad arrivare al punto in cui i rossoneri si ritrovano oggi. Intorno al Diavolo c’è sfiducia e nonostante la terza posizione in classifica, qualcuno inizia a mettere in dubbio anche la posizione del mister. In quest’ottica, la squadra si prepara ad affronytare il prossimo match contro il Sassuolo. Per parlare del momento del Milan e del possibile esonero di Pioli, Amelia, che in carriera ha vestito la maglia rossonera per quattro stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

La partita con il Sassuolo potrebbe essere addirittura un match da dentro o fuori per Mister Pioli. Hai la sensazione che con un’eventuale sconfitta potrebbe essere esonerato?

“Sinceramente non credo, perché penso che questa società abbia molta riconoscenza. L’avvento di Ibra, che è sempre stato un grande estimatore del mister, potrebbe essere di supporto al lavoro fatto in questi anni. Mi viene difficile pensare che potrebbe essere esonerato, anche se nel calcio si può sempre essere smentiti. Da esterno però, senza sapere le cose da dentro, mi sembra davvero paradossale. Personalmente mi auguro che le cose vadano bene e che il Milan possa battere il Sassuolo”.

L’obiettivo stagionale del Milan resta la qualificazione in Champions, e al momento i rossoneri sono al terzo posto. Tutte queste critiche dipendono dalla mancanza di continuità?

“Sì, e dal mancato passaggio in Champions, anche se va analizzata la difficoltà del girone. Il Milan alla fine è uscito per differenza reti e penso che nonostante tutto abbia fatto una buona figura. Quando nel girone hai PSG, Newcastle e Borussia Dortmund, diventa davvero difficile e si deve mettere in conto la possibilità di uscire. I rossoneri però hanno fatto anche dei risultati importanti, ma la differenza reti li ha penalizzati. Non ci dimentichiamo che ha rischiato addirittura di uscire anche il Paris Saint-Germain e alla fine è stato estromesso anche il Newcastle, che in estate aveva speso tantissimo. Sono squadre forti e blasonate”.

L’altra cosa che pesa molto, sono gli infortuni. Come ti spieghi una situazione del genere?

“Quando ci sono tanti infortuni, soprattutto dal punto di vista muscolare, bisogna fare delle valutazioni. Se sono due o tre è una cosa, ma quando sono tanti come nel Milan, si deve capire cosa c’è che non va e qual è il motivo per cui succede questo. Credo che Pioli, con il suo staff, stiano facendo un’analisi completa. Devono capire se il lavoro svolto dall’inizio della stagione ad oggi, e nel quotidiano, è corretto o meno e se c’è qualcosa di sbagliato. È chiaro che sono veramente tanti, e hanno penalizzato una squadra che in estate aveva cambiato molto sul mercato. Il Milan è al terzo posto in classifica, e probabilmente senza così tanti infortuni anche l’allenatore avrebbe avuto la possibilità di fare scelte diverse durante alcune partite e di gestire il gruppo in un altro modo”.

Oltre agli infortuni stanno mancando i grandi talenti: Leao e Theo Hernandez solitamente sono due fari per i rossoneri. Sono loro che stanno mancando maggiormente in questo inizio di stagione?

“Si, sono sicuramente al di sotto delle loro qualità e di ciò che ci hanno fatto vedere fino all’anno scorso. Questa è una delle carenze attuali del Milan, ma è anche vero che vengono da annate straordinarie e un periodo di flessione ci può anche stare. Il problema è che sta durando da un po’ e la speranza è che adesso entrambi possano riprendersi, per tornare a macinare chilometri su quella fascia e mettere in difficoltà gli avversari. Questo consentirebbe ad altri calciatori di liberarsi con più facilità”.

Visto anche il tuo ruolo, non possono chiedertelo. Come mai è sottotono anche Maignan in questa prima parte di stagione?

“Quando le cose non girano, ne risente anche il portiere. È scontato e matematico che anche lui possa trovarsi nella condizione di fare errori. Maignan ha parecchi jolly da giocarsi, perché ha dalla sua centinaia di parate e di interventi miracolosi, che hanno dato punti al Milan. Ha avuto qualche passaggio negativo, ma chi non li ha? Capita anche ai migliori del mondo. Il problema è che questi momenti risaltano quando la squadra fa male e a quel punto ne risentono anche dal punto di vista mentale”.

Ibra adesso è tornato e può essere di grande aiuto. Pensi quindi che Pioli abbia ancora lo spogliatoio in mano?

“Credo di sì. Penso che emerga anche dall’atteggiamento dei giocatori durante le partite, da quanto si vede in tv e dalle dichiarazioni della società. Il mister è lì da anni, ha fatto bene, ed è legato all’ambiente. È chiaro che c’è sfiducia, per i tanti infortuni che ci sono soprattutto, ma non è legata al mister. Purtroppo gli allenatori sono vincolati ai risultati, ma questo mi sembra un club che sa valutare al meglio qualunque aspetto. Da quanto vedo, e non penso che mentano, sono ancora dalla parte di Pioli. Ci vuole un po’ di serenità e fiducia. E poi ci tengo a sottolineare che questa defezione di uomini e di ruoli, ha fatto riscoprire al Milan di avere un settore giovanile importante. Hanno esordito giocatori che alla lunga potrebbero essere un serio serbatoio per la prima squadra”.