Alcune guerre hanno fatto più notizia rispetto ad altre, ma nel 2023 non sono mancate morte, distruzione, sfollamenti e carestie in diverse parti del mondo.

Le guerre del mondo nel 2023

Il 2023 è stato caratterizzato da due guerre che hanno ricevuto una notevole attenzione a livello internazionale: il conflitto tra Russia e Ucraina e la guerra tra Israele e Hamas che si prolungheranno anche nel 2024.

Dal Myanmar al Sudan, dal Congo ad Haiti, nel mondo sono in corso altre guerre e tanti paesi sono ancora coinvolti in qualche forma di conflitto.

1. La guerra Russia-Ucraina

Il conflitto tra l’Ucraina e la Russia sta per compiere il secondo anno, la controffensiva dell’Ucraina non è stata sufficiente per cambiare l’andamento del conflitto nel 2023. La quantità di sostegno e di attrezzature militari che l’Ucraina riceve potrebbe cambiare dato che gli Stati Uniti entrano in una fase che sarà caratterizzata dalla campagna elettorale, il che potrebbe determinare il successo o il fallimento dei suoi sforzi bellici.

Mentre la Russia si dichiara pronta per continuare a sostenere i costi della guerra, l’intelligence americana ha rivelato che La Russia ha perso l’87 per cento delle sue truppe di terra. Gli esperti aspettano intensi combattimenti anche nel corso del 2024.

2. La guerra Israele-Hamas

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha richiesto un immediato cessate il fuoco a Gaza. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha l’intenzione di continuare i bombardamenti nella Striscia di Gaza “con o senza il sostegno internazionale”. Le tensioni stanno aumentando riguardo alla tempistica precisa della guerra. Una prolungata campagna avrebbe l’effetto di peggiorare ulteriormente le condizioni di vita dei civili.

3. Myanmar

La guerra civile, tra i numerosi conflitti armati e i successivi governi militari, persiste da molti decenni nel Myanmar. Tuttavia, l’attuale escalation dei combattimenti è il risultato della resistenza al colpo di stato avvenuto nel febbraio 2021 che ha destituito il governo democraticamente eletto di Aung San Suu Kyi.

Dopo circa tre anni dall’inizio della guerra, una potente alleanza tra le milizie etniche sembra portare il conflitto in una nuova fase. I gruppi etnici armati, sostenuti dalla Cina, hanno lanciato un’offensiva su larga scala nel mese di ottobre. Il regime militare ha cominciato a perdere il controllo di alcuni territori.

4. Sudan

Il 15 aprile è scoppiata la guerra in Sudan, il terzo paese più grande dell’Africa. Oltre 10 mila civili hanno perso la vita e 6 milioni sono gli sfollati. Circa la metà della popolazione ha bisogno di aiuti umanitari. Il tutto è la conseguenza di una transizione fallita dal regime ad una forma più democratica.

Nel 2019, il presidente Omar al-Bashir è stato rovesciato dalle forze di sicurezza. Tuttavia, queste stesse forze hanno orchestrato un colpo di stato nel 2021 ponendo fine al processo di transizione verso un governo civile. Gli scontri attuali rappresentano una lotta di potere tra le due principali fazioni all’interno del regime militare.

5. Haiti

Haiti soffre da tempo di instabilità politica ed economica. Le bande criminali controllano l’80 per cento della capitale Port-au-Prince dopo l’assasinio del presidente Jovenel Moise nel 2021. Solo quest’anno sono state uccise circa 2.500 persone a causa di conflitti fra i vari gruppi criminali e le stesse bande con lo stato.

6. La Repubblica Democratica del Congo

Il Congo ha un passato caratterizzato da una lunga serie di violenze e conflitti armati a causa di scontri etnici tra gruppi tribali come i Tutsi e gli Hutu. Dopo sei mesi di calma nel paese, si sono verificate nuove ostilità nella provincia del Nord Kivu nel 2023. Il Nord Kivu, controllata dai ribelli M23 guidati dai Tutsi, ha una posizione strategica, vicino al confine con il Ruanda e l’Uganda. Il Congo ha accusato il Ruanda di sostenere l’M23.

I zone da tenere d’occhio nel 2024

Un recente referendum ha aperto la questione di Esequibo. Il Venezuela rivendica la sovranità di questo territorio pieno di petrolio e risorse minerarie che appartiene alla Guyana. Il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, ha intenzione di annettere il territorio. Il Brasile, confinante con entrambi i paesi, ha già potenziato le sue forze militari lungo le frontiere in previsione di una possibile escalation.

Il governo dell’Etiopia e le autorità ribelli del Tigray hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco all’inizio del 2023, ponendo fine a due anni di combattimenti. Le Nazioni Unite segnalano casi di “detenzione arbitraria di massa” di civili e almeno un attacco con droni perpetrato dallo Stato nella regione di Amhara.

La questione di Taiwan, potrebbe aumentare le tensioni tra Stati Uniti e Cina. In seguito alla visita dell’allora speaker della Camera statunitense, Nancy Pelosi, nell’agosto 2022, in Taiwan, le relazioni fra Usa e Cina erano estremamente tese. La Cina si sente minacciata dalle mosse degli Stati Uniti in Asia. Le due superpotenze, durante quest’anno, hanno iniziato un processo di normalizzazione delle loro relazioni dopo la prima visita di Xi Jinping negli Stati Uniti dal 2017. Nel 2024, in Taiwan sono previste le elezioni. Questo evento potrebbe riaprire scenari di tensione a causa dell’obiettivo di riunificazione della Cina.