Ha confessato Noé Bafania-Efete, il padre di famiglia di 33 anni autore della strage familiare avvenuta il giorno di Natale a Meaux, in Francia. L’uomo ha riconosciuto di aver brutalmente ucciso la moglie e i quattro figli, dichiarando alla polizia giudiziaria di Versailles di “aver sentito delle voci” chiedergli di “fare del male”.

Padre confessa strage familiare di Natale in Francia: “Particolari agghiaccianti”

I primi particolari raccontati dal 33enne sono stati definiti “agghiaccianti” dal procuratore della Repubblica, Jean-Baptiste Bladier, in un comunicato stampa. Durante il suo interrogatorio, il padre di famiglia ha dichiarato di “aver pugnalato la sua compagna e le loro figlie” e “di aver annegato i loro due figli”.

Da quando ha compiuto questi gesti, Noé Bafania-Efete ha detto alla polizia di “non sentire nulla” e di “sentirsi vuoto”. Ora sarà presentato al giudice istruttore del tribunale di Meaux per essere formalmente incriminato per i cinque omicidi.

L’accusa ha ora chiesto la sua custodia cautelare e le indagini continuano per i reati di “omicidio intenzionale di minori di 15 anni” e “omicidio intenzionale da parte del coniuge”.

L’uomo è affetto da disturbi psichiatrici

L’uomo, che ha problemi psichiatrici, ha garantito di aver assunto abitualmente il trattamento farmacologico che seguiva dal 2019, in ambito stragiudiziale. Ha però anche ammesso di non aver preso i farmaci prescritti il 24 dicembre, ossia il giorno prima della scoperta dei cinque cadaveri.

Dal 2017 Noé Bafania-Efete veniva infatti tenuto sotto controllo per disturbi depressivi e psicotici: nel suo appartamento sono state trovate ricette per tranquillanti.

Non solo: l’uomo era stato già denunciato per violenze nei confronti della compagna, ma non era mai stato condannato. Nel novembre 2019 aveva pugnalato la donna alla scapola, mentre era incinta, quando mancava un mese e mezzo al parto.

La vittima, però, aveva rifiutato di sporgere denuncia, né aveva acconsentito ad essere aiutata da un’associazione che sostiene le vittime di violenza. L’indagine era comunque partita e il 33enne era stato posto in custodia dalla polizia, prima di essere ricoverato in un reparto psichiatrico.

Alla fine la vicenda era stata archiviata a causa dello stato mentale “alterato” dell’uomo.

Il pluriomicidio di Natale

I corpi della moglie, una donna haitiana di 35 anni, delle loro due figlie di 10 e 7 anni e di due bambini di 4 anni e 9 mesi sono stati scoperti intorno alle 21 del giorno di Natale. Si trovavano in stanze diverse della casa in cui la famiglia viveva nella cittadina di Meaux, in Seine-et-Marne.

Le autopsie sui corpi delle vittime hanno confermato come fossero state uccise: ossia la donna e le ragazze con circa dieci coltellate ciascuna, inferte con estrema violenza. Mentre i bambini erano morti di asfissia in seguito all’annegamento.