Le elezioni presidenziali a Taiwan, previste per il 13 gennaio 2024, rappresentano un appuntamento elettorale di rilevanza mondiale, che potrebbe incidere profondamente sul panorama geopolitico globale. Queste elezioni assumono un’importanza particolare non solo per Taiwan, ma anche per le relazioni internazionali, soprattutto alla luce delle tensioni tra la Cina e gli Stati Uniti. La situazione geopolitica, con i recenti sviluppi in Ucraina e le relazioni sempre più tese tra le grandi potenze, pone Taiwan in una posizione delicata e strategica.

Elezioni Taiwan 2024: la situazione di stallo con la Cina

Lo stallo nella regione dello Stretto di Taiwan è stato evidente nell’ultimo scambio tra i presidenti Xi e Biden. Mentre la Cina preferisce una “riunificazione pacifica” con Taiwan, non esclude l’uso della forza. Gli Stati Uniti, da parte loro, continuano a sostenere Taiwan, promettendo di mantenere la pace e la stabilità nella regione. Questa divergenza di opinioni e strategie pone le elezioni taiwanesi come un termometro per capire la possibile evoluzione dei rapporti tra le due potenze e il futuro di Taiwan.

Elezioni Taiwan 2024: chi sono i candidati e cosa dicono i sondaggi

I candidati principali alla presidenza di Taiwan sono Lai Ching-te del Partito Progressista Democratico (DPP), molto vicino agli Stati Uniti e incline a mantenere l’indipendenza dell’isola, e Hou Yu-ih del Kuomintang (KMT), considerato più aperto al dialogo con la Cina. Inoltre, Ko Wen-je del Partito Popolare (TPP) rappresenta una “terza via” che cerca un equilibrio tra le due posizioni estreme. I sondaggi mostrano una competizione serrata, con una significativa percentuale di elettori ancora indecisi.

Nel complesso, tutti i sondaggi mostrano una sfida serrata, tuttavia il DPP sembra essere in leggero vantaggio. Tuttavia, un potenziale accordo tra KMT e TPP potrebbe cambiare radicalmente lo scenario, ponendo una sfida significativa alla leadership del DPP. In questo contesto, la figura di Gou Taiming, un influente uomo d’affari con legami sia in Cina che negli Stati Uniti, emerge come un possibile elemento destabilizzante, nonostante le recenti indagini fiscali che hanno colpito la sua azienda, Foxconn.

Il contesto politico e identitario in Taiwan

La scena politica taiwanese è dominata da una divisione profonda, sia politica che identitaria, tra il DPP e il KMT. Questo dualismo si riflette nelle diverse visioni dei partiti riguardo alle relazioni con la Cina. Mentre il DPP respinge il “consenso del 1992” e cerca un dialogo senza precondizioni con Pechino, il KMT riconosce questo accordo e favorisce una maggiore apertura verso la Cina.

Le elezioni taiwanesi del 2024 sono viste come un bivio cruciale per la regione e per la stabilità internazionale. Un’eventuale vittoria del DPP potrebbe essere interpretata come un segnale di intransigenza verso la Cina, potenzialmente aggravando le tensioni. D’altra parte, un successo del KMT potrebbe aprire la strada a una maggiore cooperazione con Pechino, ma anche a possibili compromessi sull’indipendenza dell’isola.

Elezioni Taiwan 2024: la situazione interna

La narrazione delle elezioni come scelta tra “guerra e pace” da parte del KMT e tra “democrazia e autoritarismo” dal DPP sottolinea l’elevata posta in gioco. In uno scenario globale già complesso, il risultato delle elezioni a Taiwan potrebbe avere ripercussioni significative sul delicato equilibrio tra le grandi potenze e sulla stabilità della regione Asia-Pacifico.

Intanto, all’interno di Taiwan, i temi della campagna elettorale sono variegati e complessi, spaziando dalla politica estera e difesa, all’economia e alle questioni energetiche. La campagna si sta concentrando anche su questioni interne quali la riforma economica, il salario minimo (per cui si parla di aumento), l’abitazione e la politica energetica. L’opposizione sta spingendo per un maggiore uso dell’energia nucleare, mentre il DPP sottolinea i rischi legati a questa fonte di energia, data la natura sismica dell’isola.

La difesa e la sicurezza di Taiwan sono aspetti cruciali in questa equazione. Tutti i candidati, chi da un punto di vista chi da un altro, hanno sottolineato l’importanza di rafforzare le capacità militari dell’isola e di mantenere stretti legami con gli Stati Uniti come deterrente contro possibili aggressioni da parte della Cina.