Romano e romanista, mattatore della scena sia in teatro che in tv. Maurizio Mattioli è un volto storico della televisione e della comicità italiana e vanta una carriera straordinaria e piena di successi, in oltre 50 anni. La risata è il suo biglietto da visita principale, ma non solo. Negli anni ha lavorato con nomi straordinari ed ha interpretato personaggi cult in decine e decine di film. Infinito il suo amore per il calcio e in particolar modo per i colori giallorossi. Per commentare il possibile arrivo di Bonucci alla Roma, Mattioli è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Bonucci si avvicina alla Roma, Mattioli a Tag24
Leonardo Bonucci è sempre più vicino a vestire la maglia della Roma. Dopo qualche mese poco fortunato in Germania, con l’Union Berlino, l’ex Juve sarebbe pronto a tornare in Italia per approdare alla corte di Mourinho. Secondo quanto emerso negli ultimi giorni, sarebbe stato proprio lo Special One a convincere il calciatore ad accettare la proposta del club capitolino. I tifosi romanisti però si dividono e non tutti sarebbero contenti del suo arrivo. E’ chiaro che per Mou sarebbe un colpo importante, un calciatore di livello e pronto sin da subito. Un rinforzo vero per la difesa giallorossa. Il suo passato e il forte legame con la Juventus, però, pesano sulla testa di Leo come un macigno e sui social non mancano frecciatine e commenti poco eleganti. Per commentare il possibile arrivo di Bonucci alla Roma, Mattioli, attore, comico e noto tifoso romanista, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Circola in maniera insistente il nome di Bonucci per la Roma. Pare are che sia tutto fatto e che Mourinho abbia già dato il suo ok. I tifosi però si stanno dividendo e sono in tanti a non volerlo in giallorosso. Tu da che parte stai?
“I tifosi della Roma non lo vogliono perché lui è un simbolo della Juventus, ci è stato tanti anni, e ha vissuto esperienze importanti. Non ci dimentichiamo però che è nato qui, molto vicino a Roma e quindi penso che almeno per questo meriti una possibilità. È un grande giocatore, ha una grande testa e un importante senso tattico. Lì dietro potrebbe essere davvero d’aiuto. Penso che sarebbe un acquisto importante. Il calcio di una volta non esiste più, prima ce lo mettiamo in testa e meglio è”.
In che senso?
“I giocatori sono legati solo al business. Qualche giorno fa vedevo giocare Politano allo stadio Olimpico, me lo ricordo con la maglia della Primavera giallorossa. Poi però è dovuto andare via e ha fatto un percorso diverso. Il calcio è fatto di questo, non ci sono più club che si tirano su i giocatori, dalle giovanili fino alla prima squadra. Poi ci sono i casi limite, perché uno come Totti ad esempio, non sarebbe mai andato a giocare alla Juventus, neanche per un miliardo al giorno. Guardate invece uno come Florenzi, che è un signor giocatore, la Roma lo ha messo da parte e lui è dovuto andare a giocare a Parigi e poi è arrivato al Milan. Parliamo di un giocatore della Nazionale. Oggi si fanno solo ragionamenti legati ai soldi e non dobbiamo più essere ancorati al calcio di una volta. Resto convinto che sarebbe un buon acquisto”.
Per convincere i tifosi gli bastano due o tre buone prestazioni?
“Ma certo e sono sicuro che potrebbe farlo da subito. In difesa è un maestro d’orchestra straordinario, quindi mi domando, perché no? Certo è stato un giocatore della Juventus, club di cui è stato anche molto tifoso. I romantici e i nostalgici li posso anche comprendere, ma non credo che sia comunque sufficiente a non far venire a Roma un giocatore di quel calibro”.
Il fatto che lo abbia scelto Mourinho, è sinonimo di garanzia?
“Io sono dalla parte di Mourinho sempre, non lo cambio con nessuno. Ero sicuro che a Mourinho sarebbe piaciuto un calciatore che in carriera ha vinto così tanto. Non scherziamo dai, se a lui va bene, va bene a tutti”.
In questi ultimi mesi ha vissuto però un’esperienza particolare all’Union Berlino, pensi che questo possa condizionarlo?
“L’unica cosa importante è che lui stia bene fisicamente. Questa è la sola cosa che conta e se posso avere la certezza di questo, lo prenderei di corsa. Mi auguro solo che lui decida di venire con piacere”.
La Roma resta una squadra che deve ambire alla Champions League?
“Sono romanista da quando sono nato, praticamente da circa 70 anni. Nella mia vita ho vissuto due finali orribili, una con il Liverpool e l’altra con il Siviglia, con dei rigori che ci hanno ammazzato calcisticamente. Sono un uomo sfortunato, ma vorrei morire con un trofeo in più in bacheca e soprattutto con uno scudetto, che aspetto da ormai da 23 anni. Questo è l’unico desiderio che ho e la mia aspirazione massima. Speriamo bene”.