Nuove pandemie globali da virus ed alto rischio di emergenze senza contromisure, nuovo appello delle Nazioni Unite ai governi di tutto il mondo per l’attuazione di piani efficaci ed utili a prevenire il diffondersi delle epidemie. Dall’analisi presentata in occasione della giornata internazionale di preparazione alle pandemie, ecco quali sono le criticità riscontrate in merito ad una impreparazione dei sistemi sanitari.
Allarme Onu, alto rischio di nuove pandemie
In occasione della giornata internazionale di preparazione alle pandemie, che si celebra ogni anno dal 2020, per rinnovare le linee guida da adottare per combattere nuove epidemie sanitarie globali, l’Onu ha rinnovato l’appello a tutti gli stati del mondo. Chiedendo di intervenire con contromisure che dovranno essere efficaci.
Il rischio che si verifichi una situazione analoga a quella dell’emergenza Covid infatti, secondo l’analisi delle Nazioni Unite è molto alto e sono state riscontrate criticità nei sistemi sanitari, alcuni troppo vulnerabili. Pertanto ne va rafforzata per quanto possibile la resilienza. In modo da prevenire sovraccarichi e interruzioni che potrebbero avere un impatto negativo sulla salute di tutti.
Servono contromisure efficaci
L’Assemblea generale Onu ha pubblicato un’analisi sul tema rischio di nuove pandemie, per portare sensibilizzare sulle misure da adottare per prevenire il problema. L’elevata probabilità che presto nuovi virus possano causare una epidemia a livello globale come quella da Covid infatti, necessita di particolare attenzione da parte delle autorità.
Alle quali viene chiesto un impegno serio per potenziare i servizi sanitari ed evitare conseguenze gravi, sulla salute, sulla società e sull’economia. Perchè, come sottolineato nel comunicato: “In assenza di un’attenzione a livello internazionale, le future epidemie potrebbero superare quelle avvenute in passato“. “Sia in intensità che in gravità”, pertanto: “Servono misure efficaci per prevenirle e combatterle”.
Le criticità dei sistemi sanitari
Le principali criticità che si riscontrerebbero in caso di nuove pandemie, come avverte l’Onu sono le conseguenze sui sistemi sanitari già provati da un notevole indebolimento generale dovuto all’emergenza Covid. Se dovesse verificarsi una nuova epidemia, peggiore della precedente infatti, il rischio primario sarebbe quello di non tutelare adeguatamente i pazienti fragili e chiunque si trovi in situazioni vulnerabili.
A causa di un sovraffollamento e sovraccarico di lavoro, anche le catene di approvvigionamento globali potrebbero risentirne. A tal punto da causare, come affermano i funzionari Onu, una “devastazione sproporzionata dei mezzi di sussistenza delle persone, compresi donne e bambini e delle economie dei paesi più poveri“. Per questo motivo, la prima necessità è quella di accertarsi di avere sistemi sanitari sempre più robusti e resilienti.
Il piano One Health per le emergenze
Per tutelare la sanità globale, in vista di nuove pandemie, le organizzazioni mondiali hanno puntato su un approccio sinergico, cooperativo e multidisciplinare per la prevenzione delle emergenze sanitarie. Il piano One Health, voluto dall’Oms e da altri enti che si impegnano a preservare i livelli di salute e sicurezza, prevede un obiettivo unificato di salvaguardia della salute e dell’ambiente con uno sguardo anche al risparmio economico.
Per prevenire, rispondere e combattere i nuovi virus, le zoonosi e le malattie ad alto impatto infatti, non è sufficiente affrontare la sfida solo dal punto di vista medico. Serve il coinvolgimento di più aree disciplinari che dovranno agire tenendo conto dei differenti contesti. Con risposta a standard uniformato e universalmente riconosciuto. Una nuova visione della sanità che riconosce le esigenze a livello globale e non più locale, che potrebbe aiutare in maniera efficace in caso di nuova epidemia e crisi pubblica sanitaria mondiale.
Ora ad essere sotto attenzione particolare, oltre ai rischi sulla salute del cambiamento climatico e dell’inquinamento e di una possibile nuova pandemia da virus, c’è l’antibiotico resistenza. Un fenomeno attuale che sta contribuendo alla diffusione di batteri super resistenti ai farmaci e provocando la morte di 15mila persone l’anno. L’Oms ha avvertito in merito che in mancanza di provvedimenti preventivi potrebbe diventare la principale causa di morte entro il 2050.