Arrestato l’uomo che lo scorso 24 novembre staccò con un morso l’orecchio a un automobilista ad Andria, nei pressi della centralissima piazza Catuma. L’aggressione si consumò in seguito a una lite scoppiata per un’auto parcheggiata male. Per l’accaduto, è finito in manette oggi un 59enne andriese, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Trani, su ordine della Procura. Un gesto dalla violenza estrema, già nelle cronache di altre agressioni nel 2023.

Andria, arrestato il responsabile della brutale aggressione di un mese fa: una testimone recuperò l’orecchio

L’arresto è avvenuto alla fine delle indagini su quanto avvenuto lo scorso 24 novembre. In quella data, intorno alle 18, una volante della Questura era intervenuta in piazza Catuma ad Andria in seguito a una chiamata di emergenza giunta al 113. Sul posto, era scoppiata una violenta lite tra due automobilisti per un parcheggio, conclusasi con un gesto di incredibile violenza.

Uno dei due contendenti aveva parcheggiato male l’auto, impedendo all’altro di fare manovra. Ad avere la peggio era stato un 46enne di Corato, al quale il 59enne di Andria, dopo uno scontro verbale seguito da alcuni ceffoni, aveva poi staccato di netto un orecchio con un morso.

Quando gli agenti sono giunti sul luogo della brutale aggressione, hanno trovato solo la vittima in compagnia di una testimone, che aveva effettuato la segnalazione. La donna ha raccontato la dinamica della lite, consegnando l’orecchio raccolto da terra e riposto in una scatola. L’uomo è stato soccorso dagli operatori del 118 e poi trasferito d’urgenza presso l’Unità Operativa di Chirurgia Plastica del Policlinico di Bari. Qui, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per ricomporre la parte la recisa.

Il responsabile rintracciato grazie ai video delle telecamere di videosorveglianza del centro di Andria

I filmati registrati dalle telecamere di sicurezza sono stati decisivi per individuare l’autore del folle gesto. Oltre al racconto della donna che ha soccorso la vittima e chiamato i soccorsi, gli inquirenti hanno anche raccolto le testimonianza di altre persone presenti sul luogo dell’aggressione, riuscendo così a ricostruire l’intera vicenda.

C’è voluto poco più di un mese per concludere le indagini. Oggi per l’aggressore si sono dunque aperte le porte del carcere, in seguito alla misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Trani, su ordine della Procura. L’accusa rivolta dalla procura di Trani è di lesioni gravissime, reato aggravato dai futili motivi.