Violenza sessuale e abuso di potere sono due forme disgustose di prevaricazione e si sommano nel comportamento ripugnante messo in atto da un radiologo di Gallarate. L’uomo è stato denunciato per aver abusato di alcune pazienti, da lui spogliate e addirittura fotografate mentre erano sottoposte ad accertamenti clinici.

Radiologo denunciato per violenza sessuale a Gallarate, indagine partita dalla segnalazione di una paziente

Oscar Wilde diceva: “Tutto nel mondo è sesso, tranne il sesso. Il sesso è potere“.

Una frase molto adatta a fotografare quanto accaduto a Gallarate, in provincia di Varese, dove un uomo, tecnico radiologo, ha abusato del suo ruolo di potere per approfittare della fiducia delle pazienti che si rivolgevano alla struttura presso cui operava.

Un caso, purtroppo, non isolato. Nel comune vicino di Busto Arsizio, infatti, un medico di base è stato arrestato per le violenze ai danni di una paziente incinta, mentre a San Giuliano Milanese un altro sanitario è accusato di abusi su almeno quattro pazienti.

La denuncia è stata disposta dalla Polizia di Stato e il capo d’accusa di cui l’uomo deve rispondere è violenza sessuale, aggravata dalla qualifica di pubblico servizio.

Tutto è partito dalla segnalazione di una donna che, recatasi nel nosocomio per una radiografia alla caviglia, ha raccontato di esser stata spinta dal tecnico a spogliarsi completamente, con la scusa di favorire una migliore nitidezza della lastra.

L’uomo le avrebbe, inoltre, sfilato personalmente le mutandine, sostenendo la necessità di un esame anche per l’area del femore. Tuttavia, al ritiro del referto, la donna si è resa conto che la lastra era riferita esclusivamente alla caviglia e ha denunciato i comportamenti inappropriati del tecnico.

Le foto sul cellulare del radiologo e la denuncia di altre 20 pazienti

Scattato l’allarme, gli inquirenti hanno provveduto a sottoporre l’uomo a perquisizione, trovando nella memoria del suo cellulare due fotografie di pazienti completamente nude, durante un esame.

Gli inquirenti sono, allora, risaliti ad altre donne che avevano avuto a che fare con il radiologo, e almeno una ventina di loro hanno confermato gli atteggiamenti sconvenienti tenuti dall’uomo durante le visite.

Il modus operandi era indicativamente sempre lo stesso: il tecnico spingeva le donne a spogliarsi completamente, a prescindere dalle loro esigenze cliniche, le fotografava e, in alcuni casi, le palpeggiava, con la scusa di aiutarle a togliersi gli indumenti intimi.