Cassetta di sicurezza del defunto: scopriamo cosa devono fare gli eredi del de cuius e quali sono i riflessi sull’asse ereditario.
Uno dei servizi offerti dalle banche ai propri correntisti è la cassetta di sicurezza, che permette di riporre e tenere in custodia documenti, polizze vita, gioielli, soldi, diamanti e altri oggetti preziosi in una cassetta blindata all’interno del caveau di un istituto di credito.
Il contenuto della cassetta di sicurezza di una persona è conosciuto solo dal titolare del contratto. Al verificarsi del decesso della persona gli eredi potrebbero essere all’oscuro del servizio di custodia e potrebbero non essere a conoscenza del contenuto della cassetta.
Scopriamo in questa guida cosa devono fare e come devono comportarsi gli eredi di una persona defunta che abbia una cassetta di sicurezza.
Cassetta di sicurezza del defunto: come devono comportarsi gli eredi?
Una volta che si verifica il decesso di un correntista titolare di una cassetta di sicurezza, gli eredi ignorano il contenuto e non sanno come comportarsi. Per legge la banca è tenuta a bloccare il conto corrente e la cassetta di sicurezza del defunto e a non rivelare alcuna informazione. La cassetta di sicurezza potrebbe rientrare nella massa ereditaria e il contenuto potrebbe spettare agli eredi.
L’apertura della cassetta di sicurezza del de cuius può essere richiesta dai chiamati all’eredità che hanno diritto a conoscere il contenuto custodito all’interno della cassetta. I chiamati all’eredità per visionare il contenuto all’interno della cassetta di sicurezza sono tenuti a presentare i seguenti documenti: atto notorio, testamento, certificato di decesso del defunto e documenti di identità dei chiamati.
Per prelevare il contenuto custodito all’interno della cassetta del defunto è necessario aver presentato la dichiarazione di successione e aver pagato le relative imposte.
Nel caso in cui all’interno della cassetta di sicurezza del defunto ci siano gioielli o altri preziosi viene richiesta la perizia giurata, che sancisce il valore dei beni e delle imposte da pagare. La perizia giurata non è necessaria nei casi in cui all’interno della cassetta di sicurezza siano custoditi titoli di stato, Bot, BTp e obbligazioni societarie.
Cassetta di sicurezza del defunto: quali sono i costi e le tempistiche?
L’apertura di una cassetta di sicurezza del defunto è un’operazione che richiede un certo lasso di tempo. Tale arco di tempo richiede dai quaranta ai 120 giorni e può allungarsi nel caso in cui sia necessaria la nomina di un perito.
Per quanto concerne i costi, gli oneri da sostenere sono piuttosto esosi, in particolare se deve essere nominato un perito per stillare una perizia giurata che sancisce il valore del contenuto.
Il contenuto nella cassetta di sicurezza del defunto rientra nella massa ereditaria?
Il contenuto nella cassetta di sicurezza del defunto rientra nella massa ereditaria fin dal momento della sua apertura e deve essere inserito nella dichiarazione successoria. Il contenuto deve essere diviso tra gli eredi a seconda delle quote ereditarie. È possibile che determinati oggetti (gioielli e altri preziosi) vadano ad un legatario, come previsto dal testamento del defunto.