L’esonero di Stefano Pioli in casa Milan è tutt’altro che fantascienza. L’allenatore si gioca la panchina nel prossimo weekend. L’ultima parte del 2023 potrebbe essere decisiva per il futuro del tecnico in rossonero. In caso di mancato successo nella sfida di sabato con il Sassuolo, la società opterà per l’esonero dell’allenatore che ha riportato lo Scudetto al Milan nella stagione 2021/22.

L’esonero di Stefano Pioli è argomento che rimbalza tra gli uffici di Milanello. Riflessioni in corso sull’operato dell’allenatore, che sembra essere posto sotto accusa non solo per quel che riguarda il lato tecnico. Il Milan resta perplesso sulla gestione del gruppo, sui risultati sin qui ottenuti e – soprattutto – sul numero sproporzionato di infortunati in casa rossonera. L’ultimo stop di Tomori, che resterà fuori per almeno due mesi, ha praticamente fatto saltare tutta la linea centrale difensiva del Milan. Tutti fermi ai box: da Kalulu all’incostante Kjaer, passando per Thiaw e Pellegrino. Contro il Sassuolo, si spera nel recupero di Kjaer (uscito nell’intervallo della sfida con la Salernitana) per affiancare il giovane Simic. Altrimenti spazio a uno tra Florenzi e Pobega.

Rischio esonero per Pioli: decisiva la sfida con il Sassuolo

Una gara che non vale i soli tre punti. La partita di sabato alle 18 contro il Sassuolo sarà decisiva per il futuro di Stefano Pioli sulla panchina del Milan. Il tecnico deve vincere contro gli emiliani e iniziare al meglio il 2024, altrimenti il club è già pronto a voltare pagina. E la decisione potrebbe proprio essere spinta dal nuovo innesto nella famiglia RedBird: Zlatan Ibrahimovic. Arrivato da poche settimane, l’ex attaccante è già entrato a pieno regime nel nuovo ruolo di braccio destro di Gerry Cardinale e supervisore del ramo sportivo dell’azienda. Ibra ha assistito dalla tribuna alla prima trasferta da dirigente nello scorso weekend contro la Salernitana. Un match che ha aumentato le perplessità sulla gestione tecnica di Pioli. Con la prima metà della stagione oramai superata, il club si interroga su quale strategia scegliere per assicurare un futuro stabile in campo nazionale ed europeo.

Sono diversi i capi d’accusa che pendono sulla testa di Pioli. La società è insoddisfatta del rendimento generale in questa stagione. Pesa in negativo l’eliminazione ai gironi maturata in Champions League. L’uscita anticipata dalla competizione che da sempre caratterizza il dna rossonero e la contestuale retrocessione in Europa League hanno fatto storcere il naso ai vertici della dirigenza. Ma non solo. Il Milan sembra aver abdicato – con troppo anticipo – alla lotta Scudetto. Sono già unidici i punti che separano Giroud e compagni dalla lanciatissima Inter. A peggiorare il quadro tecnico c’è il discorso infortuni. Si gioca troppo, è un dato di fatto. Ma il club ha iniziato a riflettere sui possibili errori derivati dalla preparazione atletica operata la scorsa estate.

I possibili sostituti in caso di esonero

Tanti elementi che non aiutano Stefano Pioli a vivere sogni tranquilli. Per l’ex tecnico di Lazio e Inter, la gara con il Sassuolo sarà l’ultima spiaggia: in caso di mancato successo, il Milan inizierà il 2024 con un nuovo allenatore. Non sono tanti i nomi nella rosa dei papabili alla panchina rossonera. Quel che sembra certo è che il club stia già programmando l’inizio di un nuovo ciclo dal prossimo luglio. Nelle idee del club rimbalzano con insistenza i nomi di Antonio Conte e Roberto De Zerbi, nomi disponibili solo dalla prossima stagione. Nell’immediato, il club potrebbe promuovere Ignazio Abate dalla Primavera o sondare il terreno per un traghettatore. In tal caso, il nome di Igor Tudor potrebbe tornare di moda tra gli uffici della società rossonera.