Conclusa l’approvazione della Manovra, già approvata al Senato e in procinto di ottenere l’approvazione anche alla Camera, l’attenzione si sposta ora sul consueto e fitto insieme di norme di fine anno, il cosiddetto Decreto Milleproroghe, che potrebbe contenere disposizioni di interesse per milioni di italiani: estensione del Superbonus, modifiche agli scaglioni Irpef, questioni pensionistiche e regolamentazioni sullo smart working, tra le altre cose. L’ultimo Consiglio dei Ministri del 2023 è atteso per giovedì 28 dicembre.

Decreto milleproroghe e Superbonus 110

Tra coloro che spingono per una proroga del Superbonus c’è Guido Liris di Fratelli d’Italia. Tuttavia, confrontandosi con la realtà, il senatore ha ammesso recentemente che potrebbero esserci delle “difficoltà” nel inserire il Superbonus nel Decreto Milleproroghe. Ha suggerito che la strada più praticabile potrebbe essere quella di un provvedimento ad hoc. Più cauto è il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il quale dichiara: “Aspettiamo e vediamo”.

Attualmente, la misura del Superbonus è passata dal 110% al 90%. Senza ulteriori proroghe, nel 2024 si ridurrà ulteriormente al 70% per i condomini, mentre per le villette la misura sarà annullata. Nel 2025, il Superbonus scenderà al 65%. Il rischio è che coloro che hanno avviato i lavori quando le percentuali erano diverse debbano pagare di propria tasca la differenza. Ci sono ancora 30.000 cantieri aperti in tutta Italia e si teme un’ondata di contenziosi tra le imprese e i committenti.

Un’idea che si sta considerando è un Sal (Stato di Avanzamento Lavori) straordinario senza proroghe né oneri. L’introduzione di uno Stato di Avanzamento Lavori straordinario con data fissata al 31 dicembre consentirebbe di certificare la situazione del cantiere, garantendo l’agevolazione al pieno importo per i lavori svolti. Questo potrebbe salvaguardare il bilancio dei committenti e le imprese edili.

Pensioni

Nel corso del 2023, governo e professionisti della salute sono stati coinvolti in una lunga battaglia. Il governo mirava ad aumentare a 72 anni l’età pensionabile per i medici, scatenando le proteste della categoria che ha già organizzato due scioperi di fine anno. Dopo le proteste, il governo ha rinunciato temporaneamente all’aumento dell’età pensionabile per i medici, ma la proposta è ancora in fase di valutazione. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha dichiarato che se ne discuterà “nei prossimi mesi” in seguito all’ultimo sciopero. I medici hanno già annunciato un’altra protesta di 48 ore per gennaio, in una data ancora da definire.

Smart working

Si sta valutando anche se e come ridefinire i parametri dello smart working. Attualmente, con il Decreto Anticipi, il lavoro agile è stato prorogato fino al 31 marzo 2024 solo nel settore privato per lavoratori vulnerabili e genitori di minori sotto i 14 anni. Nel settore pubblico, lo smart working è consentito solo ai lavoratori vulnerabili fino al 31 dicembre 2023. Con l’arrivo del nuovo anno, quindi, si prevede il ritorno immediato in ufficio.

Irpef

Il Consiglio dei Ministri dovrà prendere decisioni anche riguardo al pacchetto fiscale, iniziando con il decreto per l’attuazione della riforma dell’IRPEF, che riduce da quattro a tre gli scaglioni. L’approvazione era prevista all’inizio di dicembre, ma è stata posticipata per dare priorità all’approvazione della Manovra.