Anna Castiglia, catanese classe 1998, è una cantautrice apparsa recentemente a X Factor anche se non è riuscita ad arrivare ai Live. Da una porta chiusa però si apre un portone ed infatti Anna ha passato gli ultimi due mesi sui palchi dei teatri in apertura al live di Max Gazzè. Ora però per lei il momento del primo tour.
Da aprile si esibirà con la sua band in una serie di concerti che toccheranno diversi club da Nord a Sud. Un’occasione per condividere i suoi brani inediti con il pubblico, canzoni che andranno poi a comporre la tracklist di quello che sarà il primo disco della cantautrice siciliana. Ecco le prime date confermate:
- 4 aprile – Catania – Zō Centro Culture Contemporanee
- 5 aprile – Palermo – Mind
- 6 aprile – Messina – Retronouveau
- 12 aprile – Milano – Arci Bellezza
- 13 aprile – Torino – Off Topic
- 18 aprile – Roma – Alcazar
- 27 aprile – Tuoro sul Trasimeno (PG) – Teatro dell’Accademia
Anna Castiglia: intervista di Tag24
Tag24 ha contattato telefonicamente Anna Castiglia per parlare dei suoi primi passi nel mondo della musica, di X Factor, di Max Gazzè e del suo primo tour.
Come nasce la tua passione per la musica?
Nasce perché è sempre stato uno sfondo nella mia famiglia, ho una educazione musicale da entrambi i miei genitori, quindi era la normalità. Non c’è stato un momento preciso, da piccola volevo fare la popstar o la rockstar. Guardavo molti spettacoli e musical con mia mamma. All’inizio non pensavo si pensavo si potesse fare come lavoro, poi però ho voluto studiare chitarra classica ed è proseguita la passione per la scrittura.
Quali sono gli artisti che influenzano la tua musica?
Qualsiasi artista può contagiarmi, ma sicuramente a livello di personaggi ci sono Carmen Consoli, ma anche David Bowie che era la mia fissa da piccola. Però qualsiasi artista veramente può essere una influenza.
Com’è nato il brano Ghali?
Ghali è nato anni fa, da un’idea più che da un istinto. Non è una di quelle canzoni che scrivi di getto perché mosso da un sentimento, ma era proprio voglia di scrivere una canzone che parlasse della colpa, del fatto che siamo vittime di tutto. E quindi da lì c’è stato proprio un esercizio, quasi un’idea strutturata, infatti, è stata scritta in diverse fasi, da pre Covid a post Covid praticamente.
Hai letto le critiche che ci sono state sulla frase “Non ho mai soldi in tasca, li chiedo sempre ai miei, ma sono in bancarotta, tutta colpa degli ebrei“?
Secondo me è una canzone che deve suscitare una riflessione, non deve lasciare indifferenti, quindi va bene così.
Invece la genesi di Participio presente qual è stata?
Si tratta di una canzone nuova. Parla proprio della mia condizione ed è stata scritta in un periodo in cui non ne potevo più di alcune cose. Soprattutto della pressione, in quanto donna, che ricevo nel mondo della musica dall’esterno. Nella scrittura mi piace partire da quello che vivo, dall’urgenza. Proprio l’urgenza in quel momento era parlare della condizione dell’emergente. Quindi in quel caso il brano è nato sia da un’idea che da un’emozione, a differenza di Ghali.
E appunto secondo te i talent show aiutano davvero gli emergenti?
Dipende, non si può generalizzare. Di sicuro, personalmente, mi hanno aiutato, però in alcuni casi potrebbero anche rovinarti. Dipende da come lo si sfrutta, da quello che succede, da tantissime cose. Si tratta di un’esposizione, quindi non è detto che vada bene sempre. Però se va tutto per il meglio è un’ottima esposizione perché sono programmi che vedono molte persone. Possono dare una grande spinta, ma bisogna andare lì preparati.
Da X Factor a Max Gazzè e poi il primo tour
Tu sei arrivata ad un passo da X Factor due volte. Com’è andata in generale l’esperienza?
Ma adesso posso dire bene. Guardando un attimo guardandomi indietro, vedendo i risultati che ho avuto, molto bene direi. Dopo le riprese estive ci sono stati dei momenti in cui pensavo non fosse andata bene. Quando registri hai un’altra percezione e vari complessi, quindi è stato un po’ un periodo di ansia. Dopo la messa in onda però sono molto felice.
Pensi magari di ritentare in futuro?
No, direi che. ci ho provato una volta e basta. L’obiettivo non era entrare.
Come nasce allora la collaborazione con OTR?
Proprio grazie a questa esposizione, quindi il mio obiettivo era proprio quello di attirare gli addetti ai lavori con cui poter lavorare. Lo scopo non era non diventare una pop star o avere più follower, era proprio quello di farmi notare, quindi l’ho raggiunto. OTR è un un’etichetta che io seguo e ha artisti che sono i miei ascolti e quindi Gazzè, Silvestri, Carmen Consoli, Ghemon. Sono felicissima di questa collaborazione.
Stai aprendo anche alcuni concerti di Max Gazzè…
Veramente è super bello unirsi al suo team che mi ha fatto sentire molto accolta. Mi sento veramente parte di di loro. Poi è bello l’ambiente del teatro, mi piace molto per il tipo di musica che faccio. Il suo pubblico è veramente educato, attento, abituato ad un certo tipo di di musica.
Com’è il riscontro del pubblico?
C’è un ottimo riscontro e mi fa sempre molto piacere quando mi fermano, mi fanno i complimenti e mi seguono. Anche sui social. Poi, appunto, è un’ottima occasione per creare un nuovo pubblico che poi magari sarà disposto a seguirmi fisicamente nei concerti.
Ad aprile infatti partirà il tour…
Sarà un primo giro di concerti. Non c’è un album fuori, almeno per ora, quindi non saranno concerti in cui si potrà cantare a squarciagola il mio repertorio. Ci dovrà essere una soglia dell’attenzione particolare, dato che ci saranno più pezzi inediti. Sarà una sorta di presentazione prima dell’uscita delle canzoni. Sicuramente qualcosa di di semplice, ma non chitarra e voce, avrò una band.
Quindi in pratica il disco è pronto…
Sì, i brani ci sono tutti, ma ora usciranno man mano i vari singoli.
E qual è il filo conduttore di queste canzoni, se c’è?
Non credo ci sia, anche io a volte me lo sono chiesto. Vorrei che fossero proprio brani diversi tra loro. Il filo conduttore alla fine sono sempre io, il modo di fare, però vorrei proprio che si vedessero tante parti di me, far vedere anche qualcosa di diverso rispetto a Ghali e Participio. Ho canzoni anche diverse da quelle.
Foto di Erica Giudici