Prescrizione bollo auto 2024: quando scatta? La tassa automobilistica rappresenta, per molti versi, il seme della discordia, piantato a terra e pronto a germogliare. Per anni sono stati portati avanti diversi dibattiti votati all’abolizione del bollo auto. Di quelli, pronti a non lasciarsi sopraffare da una tassa ritenuta “ingiusta”, fino a diversi emendamenti mai passati alla commissione parlamentare.
E poi, la realtà ha bruciato ogni speranza. Senza pensarci due volte, il bollo auto va pagato. Tuttavia, esistono delle condizioni che portano alla prescrizione del fardello più odiato dagli italiani. Qualcuno l’ha chiamata la possibilità di evadere in modo lecito una tassa, mentre altri temono troppo le conseguenze per aspettare inermi il tempo canonico della decadenza dell’imposta. Vediamo insieme come funziona la prescrizione del bollo auto nel 2024.
Prescrizione bollo auto 2024
Il bollo auto è una tassa regionale; pertanto, l’imposta viene gestita dalle Regioni e dalle Province Autonome di Bolzano e Trento. Per le Regioni Friuli Venezia Giulia e Sardegna, il bollo auto viene gestito dall’Agenzia delle Entrate.
Chi paga il bollo auto?
La tassa automobilistica viene regolarizzata alla scadenza da chi risulta iscritto nel pubblico registro automobilistico (PRA) come:
- proprietario del veicolo;
- utilizzatore, usufruttuario o acquirente con patto di riservato dominio, in caso di veicolo con contratto di leasing, usufrutto o acquisto con patto di riservato dominio;
- utilizzatore di un veicolo con contratto di noleggio a lungo termine senza conducente.
Il legislatore ha previsto anche per la tassa automobilistica la decadenza dal pagamento dell’imposta. La norma prevede che i termini di prescrizione del bollo auto cadono ogni tre anni.
In altre parole, trascorso un periodo di tre anni a partire dalla scadenza dell’ultimo pagamento del bollo, la tassa non è più dovuta.
Quali bolli vanno in prescrizione nel 2023?
La legge prevede che i termini di prescrizione della tassa automobilistica cadono ogni tre anni. Successivamente, al periodo triennale, se non sono pervenuti atti interruttivi della prescrizione, l’imposta non è più dovuta.
Il termine di prescrizione decorre dal primo gennaio dell’anno successivo a quello in cui il bollo auto doveva essere pagato ed entro il 31 dicembre del terzo anno.
A titolo di esempio, per il bollo auto in scadenza nel 2020 e non pagato, i termini di prescrizione decorrono dal 1° gennaio 2021 e matureranno il 31 dicembre 2023.
Di pari passo, il 1° gennaio 2026 andranno in prescrizione i bolli dovuti nel 2023.
È importante notare che la presenza di atti interruttivi dei termini di prescrizione, come ad esempio la notifica di un avviso di accertamento o altre comunicazioni, azzerano il tempo trascorso, facendo ripartire il calcolo per la prescrizione.
Cosa succede se non si paga il bollo auto?
L’omesso pagamento del bollo auto per un periodo di almeno tre anni potrebbe far scattare la radiazione d’ufficio.
Secondo quanto riportato nell’articolo 96 del Codice della Strada:
“L’ente impositore notifica al proprietario l’avviso dell’avvio del procedimento e, in assenza di giustificato motivo, ove non sia dimostrato l’effettuato pagamento entro trenta giorni dalla data di tale notifica, chiede all’ufficio competente del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali e del personale la cancellazione d’ufficio dall’archivio nazionale dei veicoli e dal P.R.A. Il predetto ufficio provvede al ritiro delle targhe e della carta di circolazione tramite gli organi di polizia”.
Se il veicolo circola in stato di cancellazione, si rischia una sanzione amministrativa da un minimo di 431 a un massimo pari a 1.734 euro, oltre all’applicazione delle sanzioni accessorie della confisca del veicolo.
In altre parole, dalla notifica dell’avvio del procedimento di cancellazione al PRA, il contribuente dispone di 30 giorni di tempo per regolarizzare la propria posizione attraverso il pagamento del bollo auto oggetto di contestazione.
Prescrizione 2024: cosa fare se si è dimenticato di pagare il bollo auto?
In alternativa, è possibile regolarizzare la propria posizione attraverso il ravvedimento operoso. In questo modo, il contribuente versa quanto dovuto a titolo di bollo auto, ottenendo una sorta di mini condono e la possibilità di sanare in parte o tutto il versamento delle imposte, con l’applicazione di una sanzione ridotta.
Ad esempio, per il pagamento dei bolli di oltre due anni viene applicata una sanzione pari al 5% anziché al 30%.
Nell’ipotesi in cui il pagamento avvenga entro 15 giorni successivi alla scadenza, la sanzione applicata sarà pari allo 0,1% dell’imposta dovuta, mentre con un ritardo di oltre 30 giorni e entro i 90 giorni, la sanzione applicata sarà pari a 1,67%.
Viene applicata una sanzione del 3,75% dell’imposta dovuta se il pagamento avviene dopo tre mesi ma non oltre un anno dalla scadenza. Diversamente, superando i 12 mesi e entro due anni, si applica una sanzione pari al 4,29%.