Fino a ieri era considerato il nemico pubblico numero 1, il capo della più grande milizia paramilitare di Rio de Janeiro. Da un paio di giorni, Luis Antonio da Silva Braga, meglio noto come Zinho, è invece semplicemente il “più illustre” detenuto delle carceri brasiliane.
Chi è Zinho, il capo della più grande milizia di Rio che si è consegnato alla polizia
Il supercriminale nonché superlatitante si è consegnato il giorno della Vigilia di Natale alla polizia federale, dopo aver negoziato con le autorità locali. Latitante dal 2018, dopo la morte del fratello Ecko di due anni fa comandava il gruppo armato che controlla la zona Ovest della città.
Quello delle milizie è, di fatto, uno dei più grandi problemi tra le favelas. Si tratta di gruppi composti per lo più da poliziotti corrotti che alimentano il proprio potere grazie al traffico di droga e alle estorsioni. E ora, come riporta il quotidiano brasiliano “O Globo”, potrebbe scatenarsi una guerra di potere senza precedenti tra l’altro in un contesto che è già da tempo una miccia accesa.
Latitante dal 2018, capo dal 2021, il suo arresto potrebbe scatenare una guerra
Zinho era senz’altro il miliziano più ricercato, ma il suo gruppo è anche ai minimi storici quanto a influenza. Ciò è dovuto proprio al processo di frammentazione scaturito dalla morte di Ecko, al secolo Wellington da Silva Braga. Una ghiotta occasione per i rivali per provare a prendere possesso della popolosa e strategica porzione della città, nonostante la polizia non escluda che il supercriminale arrestato domenica possa aver già nominato il suo successore.
Chi segue fedelmente Tag24, sa che negli ultimi giorni le cronache brasiliane non sono passate proprio inosservate. Dall’ultimatum della Fifa alla federcalcio verdeoro alla moglie gelosa che evira il marito fedifrago.