Cos’è Backdrop? Backdrop è il nuovo servizio di intelligenza artificiale utilizzato da Instagram per aumentare ancor più le funzioni offerte ai propri utenti.
Si tratta di un miglioramento rivoluzionario del mondo dei social. Backdrop è infatti stata sviluppata con lo scopo di fornire il massimo del supporto per tutti i content creator attivi sulla piattaforma.
Grazie a questo innovativo algoritmo, gli utenti potranno modificare in maniera molto più veloce ed accattivante i propri contenuti. Il servizio permetterà quindi di elaborare immagini in modo da destare maggiormente l’interesse dei propri followers.
Ecco allora più nel dettaglio quali sono tutte le sue funzioni.
Cos’è Backdrop: caratteristiche principali
Meta ha deciso di aumentare i servizi proposti su Instagram. Con l’avvento delle diverse tipologie di intelligenza artificiale, l’azienda di Mark Zuckerberg ha voluto introdurre Backdrop.
Si tratta di un algoritmo di tipo generativo basato sull’assistenza Emu Edit sviluppata interamente da Meta e che già permette di modificare le proprie immagini.
La sua introduzione in supporto a Instagram è stata comunicata direttamente da Ahmad Al-Dahle, direttore del settore AI generativa in Meta. Attraverso un post su Threads il dirigente ha presentato il nuovo servizio sottolineando le sue enormi capacità di editing di fotografie.
Per il momento Backdrop è in fase di ottimizzazione. Saranno pochissimi gli utenti, su territorio statunitense, a poter provare in anteprima questa funzione.
La fase di test servirà agli ingegneri informatici di Meta di colmare le eventuali lacune o modificare qualche piccola imprecisione.
Backdrop ha già però destato l’interesse di moltissimi utenti di Instagram. Gli enormi vantaggi offerti dal nuovo algoritmo semplificheranno di molto il lavoro dei content creator. L’attesa per la diffusione a livello globale sta salendo giorno dopo giorno così come le aspettative dei singoli utenti circa le possibilità del servizio offerto.
Meta non ha comunicato quanto durerà la fase di test né informazioni più precise per il rilascio ufficiale al di fuori degli Stati Uniti.
Cos’è Backdrop: come funziona
L’obiettivo del servizio offerto da Backdrop è fornire ai tanti content creator digitali uno strumento in più nella post produzione delle proprie immagini.
In pochi e semplici passaggi il software di intelligenza artificiale riuscirà a generare sfondi ad altissima qualità per dare un tocco più interessante alla fotografia.
Con questo strumento i creator riusciranno a modificare i contenuti in brevissimo tempo e senza specifiche conoscenze tecniche di elaborazione digitale.
Backdrop si presenta con un’interfaccia molto intuitiva. I creator potranno infatti aggiungere uno sfondo digitalmente artificiale al soggetto presente nella loro fotografia reale.
Il software genererà così un’ampia gamma di soluzioni per dare all’utente la possibilità di scelta sulla migliore. Lo sfondo sarà poi pienamente integrato nel contesto e non darà quello strano effetto di finzione.
Editing facile ed intuitivo
Backdrop propone poi anche suggerimenti testuali in modo da indirizzare l’utente verso la corretta post produzione dell’immagine. Questa procedura aiuterà soprattutto le persone non pratiche delle tecniche di editing. Meta punta proprio su questa facilità di utilizzo per il successo di Backdrop, che sarà applicabile anche nelle stories.
Oltre alla modifica con la sostituzione degli sfondi, il nuovo servizio genererà uno sticker da condividere con i propri followers in modo da sperimentare la nuova funzionalità. In questo modo Meta incentiva la diffusione e l’utilizzo di Backdrop in tutta la community di Instagram.
L’assistenza di un algoritmo di intelligenza artificiale a supporto della produzione di contenuti solleva però anche alcuni quesiti. I content creator acquisiranno popolarità e conseguente monetizzazione da fotografie alterate.
Potrebbe accadere che il soggetto raffigurato, per esempio, in un ambiente naturale esotico nella realtà non si sia mai recato in quel luogo. L’elaborazione di immagini attraverso le IA sempre più realistica pone dunque la questione sul come capire se un contenuto è originale o alterato.