Nel corso delle ultime ore si è parlato molto di Bonk, la nuova meme coin basata su Solana. Il motivo è da individuare nel fatto che il token ha toccato la soglia di un miliardo di dollari in termini di capitalizzazione di mercato, superando colleghi pur noti come Pepe Coin e Floki.
Un exploit di grande rilievo, che ha spinto molti a chiedersi di cosa si tratti e, in particolare, quali siano i motivi per i quali molti trader hanno deciso di scommettere sul progetto. Cerchiamo quindi di dare una risposta al quesito e capire quali siano le effettive potenzialità del progetto.
Bonk: di cosa si tratta?
Bonk è un token lanciato sulla blockchain di Solana nel dicembre del 2022. Il suo debutto è stato subito caratterizzato da un riscontro sorprendente, il quale gli ha permesso di scalare rapidamente la classifica di settore.
In particolare, rientra in un ambito molto particolare, quello delle meme coin, ovvero i gettoni virtuali caratterizzati da intenti satirici, a partire dal loro capostipite, Dogecoin. Rispetto agli altri esponenti di questa categoria, però, Bonk vanta una peculiarità di non poco conto, l’essere stato lanciato sulla rete di Solana.
Una caratteristica che avrebbe potuto pesare come piombo sulla sua quotazione, considerato il discredito che la vicenda FTX ha riversato su SOL. Un problema derivante dai legami con Alameda Research, società a sua volta fondata da Sam Bankman-Fired.
Un discredito il quale si è tradotto in una vera e propria migrazione di massa verso altre blockchain, mentre per le applicazioni decentralizzate che hanno deciso di resistere è iniziata una sorta di traversata nel deserto. Per avere un’idea di quanto accaduto basterà ricordare che il TVL bloccato al loro interno è crollato nella fase immediatamente successiva al crac di FTX da circa 10 miliardi di dollari a una cifra oscillante tra i 200 e i 300 milioni.
Proprio per cercare di porre riparo a quanto stava accadendo, è quindi nata l’idea di fare perno su nuovi progetti, per riportare liquidità ai DEX esistenti su Solana. Una scommessa la quale sembra aver centrato in pieno l’obiettivo di partenza.
Bonk: i dati tecnici
Per quanto concerne i dati tecnici, il primo è quello riguardante la tokenomics, che prevede 100 trilioni di esemplari. La metà di questi è già stata rilasciata nel corso di un airdrop agli utenti abituali di Solana. Tra di loro anche quelli che contribuiscono alla ricchezza del suo ecosistema, ad esempio gli artisti che commercializzano NFT.
Alcuni progetti basati sulla stessa blockchain hanno dal canto loro già provveduto ad integrare il token nativo BONK nel paniere di soluzioni di pagamento per gli NFT. Altri hanno invece deciso di utilizzarlo come ricompensa per lo staking di Non Fungible Token.
Per quanto concerne invece la sicurezza, Bonk ha deciso di affidarsi ad un meccanismo di consenso che mixa Proof-of-History (PoH) e Proof-of-Stake (PoS). Ne consegue un elevato throughput e scalabilità di assoluto rilievo.
Le prospettive per il futuro
Bonk si trova al momento al 69° posto nella classifica di settore. Può essere considerato un ottimo risultato per una meme coin che ha fatto il suo esordio soltanto da un anno e non proprio nel periodo migliore per un esordio.
In questo arco temporale ha comunque saputo guadagnarsi una buona popolarità, come dimostra lo sfondamento della soglia di un miliardo di dollari in termini di capitalizzazione di mercato. Tanto da superare concorrenti che sono in pista da molto più tempo.
Nel futuro, però, potrebbe approfittare di una serie di fattori in grado di spingerne la quotazione. A partire proprio dalla grande crescita cui sta dando luogo Solana. Un trend il quale, secondo molti analisti, dovrebbe senz’altro proseguire nel corso del nuovo anno.
Considerato anche il probabile ristabilimento del mercato, dopo la lunga gelata dell’ultimo biennio, non sembra azzardato prevedere una crescita anche sostenuta del suo prezzo. Sono i mercati, del resto, a scommettere su questa ipotesi, alla luce dei movimenti che si continuano a registrare anche in questi giorni.