La zona intorno al TMB di Malagrotta sembra poter tornare gradualmente alla normalità, dopo le analisi dei valori dell’aria che sono tornati sotto i livelli previsti in termini di inquinamento, permettendo la rimozione dei divieti scattati dopo l’incendio della Vigilia di Natale. Il comune di Roma ha, infatti, emanato una nuova ordinanza che annulla gran parte delle restrizioni previste all’indomani del rogo.
Incendio Malagrotta, rimossi i divieti per le attività sportive
Una riunione convocata il giorno di Santo Stefano per far fronte a un’emergenza che ha rovinato le feste di Natale a non pochi cittadini della Capitale. Il minimo che l’amministrazione capitolina potesse fare di fronte a un nuovo episodio che vede protagonista la questione rifiuti, da anni vera e propria piaga di Roma.
Una riunione tecnica nella quale sono stati presentati i risultati delle analisi svolte da Arpa Lazio, relativi ai valori dell’aria nella zona di Malagrotta interessata dal devastante incendio che, la notte della Vigilia di Natale, ha colpito un impianto di smaltimento rifiuti.
Dati che, fortunatamente, hanno fatto rientrare il rischio inquinamento, mostrando livelli tornati nella norma. Di conseguenza, il sindaco Roberto Gualtieri e gli altri partecipanti al tavolo tecnico – tecnici dell’Arpa e della Asl, oltre a Sabrina Alfonsi, assessora all’Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti – hanno deciso di ridimensionare i divieti posti nella zona subito dopo il rogo.
In particolare, sono stati eliminati i seguenti divieti:
- il divieto di svolgere attività sportive all’aperto
- la raccomandazione ai residenti di tenere chiuse le finestre
Ridotti ma a ancora in vigore i divieti per le attività agricole
Mentre si continua a indagare sulle cause dell’incendio, con il sindaco Gualtieri che lancia più di un sospetto sulla possibilità che possa trattarsi di un episodio criminale, altre restrizioni restano attive.
Si tratta di alcuni vincoli alle attività agricole che, pur venendo ridimensionati, restano in vigore. In particolare, viene ridotto da 6 a 3 km dal luogo dell’incendio il raggio entro il quale sono vietati il pascolo e la raccolta di frutta o verdura.
Per nuove modifiche all’ordinanza, infatti, bisognerà attendere ulteriori esami relativi alla ricaduta al suolo degli inquinanti aerodispersi.