Sul quadro dei bonus edilizi per il 2024, il sismabonus ordinario andrà a sostituire il superbonus divenendone anche più conveniente con l’85% di agevolazione fiscale, ammesso che l’Agenzia delle entrate chiarisca la possibilità di ricorrere al bonus ordinario in luogo del super. Infatti, la normativa prevede che debbano essere effettuati obbligatoriamente in superbonus quegli interventi per i quali si preveda il ricorso a questo tipo di agevolazione. Ma la previsione normativa riguardava il superbonus 110%. Varrà lo stesso vincolo anche nel 2024, anno nel quale, per effetto della riduzione del superbonus al 70%, la percentuale sarà più bassa di quella del bonus ordinario?

Quella del sismabonus, in ogni modo, rappresenta un’agevolazione fiscale sempre più interessante per la ristrutturazione degli immobili. Anche per la previsione di demolire e ricostruire gli edifici, aumentandone il volume, o di intervenire nelle parti comuni non condominiali degli edifici. Vi è la massima libertà di tipologia di edifici sui quali effettuare gli interventi agevolati.

Bonus edilizi 2024, sismabonus 85% in sostituzione (e più conveniente) del superbonus

Nel 2024 il sismabonus avrà aliquota ordinarie fino all’85%, più alta di quelle del superbonus che, nel percorso inverso (di riduzione), scenderà dal 1° gennaio prossimo al 70% per i nuovi cantieri. Molti committenti, dunque, sceglieranno il sismabonus che consente, a fronte di un’aliquota di bonus tra le più alte del panorama nazionale, la ristrutturazione degli immobili nelle zone sismiche 1, 2 o 3.

La misura, che si configura con le tipologie di intervento proprie di un bonus ristrutturazione, può essere utilizzata da tutti i soggetti, comprese le imprese, e per tutti gli immobili, sia strumentali, che merce o patrimoniali. La detrazione fiscale avviene ai fini dell’Irpef o dell’Ires ed è ordinaria, nella misura del 50 per cento, con aumento al:

  • 70% o 80%, se la riduzione del rischio sismico avviene, rispettivamente, di una classe o di due classi;
  • del 75% o dell’85% se i lavori sono effettuati sulle parti comuni, anche non condominiali, o ai fini del sisma bonus acquisti.

La spesa massima che si può agevolare con il sisma bonus è pari a 96mila euro per ciascuna unità immobiliare, ai sensi di quanto prevedono i commi 1 bis, 1 ter, 1 quater, 1 quinquies, 1 septies dell’articolo 16, del decreto legge numero 63 del 2013.

Bonus edilizi 2024 sismabonus, quando si può usare al posto del superbonus?

Peraltro, si attendono chiarimenti in merito al rapporto tra il sisma bonus ordinario e il superbonus, dal momento che la riduzione della percentuale di agevolazione fiscale di quest’ultimo ha determinato la convenienza del bonus ordinario di ristrutturazione.

A tal proposito, l’Agenzia delle entrate dovrebbe chiarire se l’assorbimento del sisma bonus ordinario in quello super valeva solo quando l’aliquota di quest’ultimo era pari al 110% – secondo quanto prevede l’articolo 119 del decreto legge 34 del 2020 – e non nei casi in cui le riduzioni della versione super al 70% (come avverrà nel 2024) o al 65% (nel 2025) rendano più conveniente il ricorso al bonus ordinario.

Peraltro, anche nel caso del sismabonus vige il principio di attrazione degli interventi minori in quello maggiore. Lavori quali l’intonacatura, la tinteggiatura, il rifacimento del pavimento, tutti occorrenti per completare gli interventi, possono essere fatti valere tutti ai fini del bonus sisma ordinario.

Documentazione utile per il bonus sisma ordinario, anche ai fini di sconto e cessione crediti

Un ulteriore chiarimento è stato fornito nel caso degli interventi in sismabonus nel caso di un edificio di un unico proprietario per le parti comuni non condominiali. In tal caso, la detrazione delle spese sulle parti comuni ha un autonomo limite di spesa rispetto agli interventi che possono essere svolti nelle singole unità abitative.

È importante sottolineare che, dal punto di vista documentale, per il sismabonus serva l’Allegato B (asseverazione antisismica preventiva) e gli allegati consuntivi (B1 e B2), con iscrizione di quante classi si riduca il rischio sismico. Qualora fosse ancora possibile lo sconto in fattura e la cessione dei crediti d’imposta, serve anche l’asseverazione di congruità delle spese.