Anche Cosmos affronta il 2024 con molte speranze. Quella che è stata definita come “Internet of blockchains”, infatti, proprio nel corso del 2023 ha dato vita ad una serie di modifiche tese a riproporne la centralità in questo particolare ambito.

Se per il momento tale lavoro non ha dato grandi frutti, in termini di capitalizzazione di mercato, l’aria nuova che si respira nella criptosfera sembra poter smuovere anche ATOM, nonostante il token soffra di un ruolo abbastanza marginale, rispetto ai propri colleghi. Soprattutto in considerazione del ruolo che il progetto Cosmos si propone di rivestire nella finanza decentralizzata.

Cosmos: le novità degli ultimi mesi

Nel corso degli ultimi mesi, gli sviluppatori di Cosmos hanno lavorato intensamente per dare nuovo vigore al progetto. Una prima novità in tal senso è rappresentata dall’aggiornamento teso a lanciare un modello di staking liquido, grazie al quale gli utenti possono svincolare i fondi prima dei canonici 21 giorni di unbonding previsti in precedenza. Ove decidano di farlo, gli ATOM in staking possono essere utilizzati nell’ecosistema finanziario decentralizzato di Cosmos senza compromettere i rendimenti previsti.

La seconda è quella relativa all’approvazione del nuovo white paper, avvenuta nel corso della conferenza Cosmoverse tenuta a Medellin, in Colombia. Le modifiche previste al suo interno sono diventate operative il passato 3 ottobre e si propongono di trasformare Cosmos in un hub interchain. A renderlo tale la possibilità per le altre blockchain esistenti nel suo ecosistema di prendere in prestito i validatori di Cosmos, senza doverne creare di propri.

Infine, la novità più recente, quella relativa all’approvazione da parte del direttivo di Cosmos Hub di una proposta tesa alla riduzione del tasso di inflazione massimo del suo token nativo, ATOM, dal 14% al 10%. La modifica autorizzata è destinata a riflettersi anche sul rendimento annualizzato dello staking, che passerà dal 19% circa al 13,4%. La proposta è stata oggetto di una discussione abbastanza serrata, in quanto è stata vista come una prevaricazione nei confronti dei piccoli validatori.

Il ruolo di Cosmos

Cosmos si trova al momento al 20° posto nella classifica relativa alla capitalizzazione di mercato delle criptovalute. Una posizione la quale, però, non rende giustizia alla reputazione di cui gode il progetto e al ruolo che molti addetti ai lavori gli assegnano.

La facilità di utilizzo della sua infrastruttura e la scalabilità conseguita, infatti, hanno spinto più di un osservatore a spendere parole di elogio per le robuste dosi di innovazione che lo caratterizzano.

Occorre anche sottolineare come il team di sviluppo non mostri alcuna intenzione di riposare sugli allori conseguiti. A dimostrarlo sono proprio le modifiche che sono state apportate di recente, tese a rendere ancora più efficiente la blockchain. In linea del resto con le ambizioni che la caratterizzano sin dagli esordi.

Come potrebbe andare ATOM nel 2024?

Se il 2023 non è stato un anno esaltante, Cosmos si avvicina però al nuovo anno con rinnovate speranze di un vero e proprio decollo. Il lavoro di aggiornamento portato avanti nel corso degli ultimi mesi, infatti, si va ad inserire in un contesto molto particolare.

A renderlo tale la grande attesa per due eventi collegati a Bitcoin:

  • l’approvazione da parte della Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti di un ETF su BTC. Un evento che nelle ultime ore è stato oggetto di indiscrezioni le quali lo vorrebbero in porto il prossimo 10 gennaio;
  • l’approssimarsi del quarto halving, ovvero il dimezzamento delle ricompense spettanti ai minatori che aggiungo blocchi alla sua catena.

Se il primo è ancora a livello di voci, il secondo è invece sicuro e occorre soltanto cercare di capire la data esatta in cui si verificherà. L’uno e l’altro, però, concorrono a rafforzare la fiducia in un nuovo boom del mercato crypto.

Nella nuova bull run che si inizia a delineare, un posto di riguardo spetterebbe anche a Cosmos, proprio per il ruolo centrale ricoperto. Non resta che attendere qualche settimana per verificare la fondatezza di questa previsione.