“Un pamphlet densissimo e prezioso“, si legge nella scheda dell’editore Rizzoli. Un’opera postuma, l’ultima creazione di Michela Murgia in cui si racconta un altro modello di maternità, i “legami d’anima” che si aggiungono a quelli di sangue. Tutto ciò aprendosi al mondo, dimostrando che in questo modo l’amore si moltiplica, non si riduce. Premessa impegnativa quella di “Dare la vita“, il libro dell’autrice sarda in uscita il prossimo 9 gennaio.

Il 9 gennaio uscirà “Dare la vita”, il libro postumo di Michela Murgia

Affronta tra gli altri il tema della gestazione per altri ed è curato da Alessandro Giammei, “figlio d’anima” della scrittrice scomparsa lo scorso 10 agosto, a 51 anni. “La famiglia sono le persone che ti scegli”, era del resto la sua definizione preferita.

Quella della gestazione per altri, riporta la scheda dell’opera, è un argomento che mette in crisi “la presunta radice dell’essere donna”.

Interrogarci, discutere intorno a questa radice significa sfidare il concetto di normalità e naturalità a cui siamo abituati. Michela Murgia lo ha fatto per anni, nei suoi libri e sui social, e nelle ultime settimane di vita ha raccolto i suoi pensieri.

Tratta la genitorialità e la gestazione per altri, legami d’anima e di sangue

“Dare la vita” è anche uno dei libri più attesi del 2024, annunciato già ad agosto, scritto affrontando a testa alta la malattia, probabilmente con la colonna sonora dei Bts e per poter consegnare ancora parole e sensazioni. Il saluto di un’autrice importante e preziosa.