Come andrà Chainlink nel 2024? Si tratta di una domanda che si pongono molti investitori, anche alla luce del comportamento evidenziato da LINK nel corso del 2023. Un anno il quale si è rivelato ricco di soddisfazioni per uno dei progetti più reputati in assoluto.
Il +183% che ha collezionato sin qui il token, infatti, ha largamente sovraperformato un pur brillante Bitcoin, oltre che il mercato preso nel suo insieme. Dimostrando in definitiva la rinnovata vitalità di un’azienda che si presenta con fondate speranze di ulteriore crescita, nel corso del nuovo anno.
Chainlink: a cosa è dovuta la sua crescita?
Naturalmente, di fronte alla crescita di Chainlink in molti si sono fermati a riflettere sui fattori che l’hanno favorita. Il primo dei quali è stato individuato nell’anticipata adozione del nuovo meccanismo di staking v0.2., un aggiornamento che ha suscitato notevole interesse tra gli investitori su larga scala.
Per capire meglio l’atteggiamento delle cosiddette balene, basta visionare alcuni recenti rapporti, in base ai quali i primi 200 portafogli LINK hanno aumentato le loro partecipazioni di ben 50 milioni di dollari. Secondo gli analisti, questa rinnovata fiducia indica un dato ben preciso: LINK è ormai visto come un asset a lungo termine. Ne deriva quindi una riduzione delle probabilità di una vendita nel breve termine.
Altro fattore che sta gonfiando le vele di Chainlink è poi rappresentato dall’adozione del suo protocollo di interoperabilità cross-chain (CCIP) da parte di istituzioni di rilievo, a partire da Swift e Wemade. Cui si aggiunge la recente integrazione da parte di Polygon dei feed di dati di Chainlink sulla sua rete zkEVM.
Altro importante colpo in termini di immagine è poi stato rappresentato dall’adesione di Anzen al programma BUILD di Chainlink. Un atto ritenuto fondamentale per accelerare la crescita dei prestiti decentralizzati utilizzando asset del mondo reale (RWA). L’integrazione con Chainlink garantisce ad Anzen l’accesso a framework Oracle specializzati, come CCIP, per la connettività cross-chain, e Proof of Reserve per l’autenticazione delle riserve collaterali nel mondo reale.
Chainlink: i suoi punti di forza
La rete di collaborazioni e gli aggiornamenti che abbiamo ricordato, fanno facilmente comprendere i motivi della grande reputazione di cui gode Chainlink. Testimoniata del resto dal suo inserimento nella lista del World Economic Forum relativa alle 100 migliori aziende del 2020 e nell’indicazione come uno dei pionieri tecnologici dello stesso anno.
Una nomea che deriva dal fatto che proprio l’azienda fondata da Sergey Nazarov ha introdotto nella tecnologia blockchain gli oracoli. Come tali si intendono i servizi di terze parti cui spetta il compito di fornire informazioni esterne a smart contract. Nell’esecuzione di questo compito vanno in pratica a fungere da ponti tra le catene e il mondo esterno.
Un altro fattore di forza per Chainlink è poi rappresentato da una comunità fedele ed entusiasta, nota come LINK Marines. La sua capacità di promuovere campagne tese a rendere popolare il progetto si è rivelato fondamentale nel processo di crescita dello stesso e continuerà ad esserlo nel futuro.
Chainlink: come potrebbe andare nel nuovo anno?
Se il 2024 si preannuncia come l’anno della svolta, per il mercato crypto, proprio LINK potrebbe essere uno dei token maggiormente favoriti dalla stessa. Il comportamento evidenziato nel corso del 2023 fa capire come le basi per una ulteriore crescita ci siano tutte.
Ai fondamentali del progetto va anche aggiunto un clima di rinnovata euforia da parte dei criptofans e, soprattutto, da parte dei trader. Dopo un biennio di difficoltà non sembra azzardato prevedere un anno positivo per il mercato, alla luce dell’ormai prossimo quarto halving di Bitcoin.
Chainlink, però, non lega i suoi destini a BTC. La capacità di proporre soluzioni tecnologiche innovative, infatti, ne sta facendo una soluzione di ampio respiro. Una veste che sta spingendo i grandi investitori a considerarlo come un asset a lungo termine. Anche nei momenti meno felici del mercato, quindi, la sua quotazione è in grado di resistere validamente. Un dato da tenere assolutamente in conto, in fase di investimento.