L'Ape sociale 2024 è un provvedimento che consente un'uscita anticipata dal mondo del lavoro, garantendo un'indennità erogata dall'Inps fino al raggiungimento dell'età prevista per la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata o un trattamento pensionistico anticipato rispetto all'età ordinaria per la pensione.
Per ottenere tale beneficio, è necessario presentare richiesta all'Inps e soddisfare una serie di requisiti anagrafici, contributivi e personali.
Con la proroga della misura per il 2024, il Disegno di Legge di Bilancio, attualmente in discussione in Parlamento, modifica i requisiti e le compatibilità tra l'Ape sociale e l'attività lavorativa. Si registrano cambiamenti sia nei requisiti richiesti che nelle attività lavorative ammesse. Questa è solo una delle diverse novità riguardanti le pensioni nel 2024.
Il DDL di bilancio prevede la proroga delle disposizioni relative all'Ape sociale fino al 31 dicembre 2024, estendendo quindi la possibilità di accesso a questa prestazione a lavoratori residenti in Italia, iscritti all'Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) o ai suoi equivalenti, così come alla Gestione separata Inps.
Tuttavia, le modifiche ai requisiti di accesso accompagnano questa estensione della misura.
Nel 2024, l'Ape sociale sarà concessa a coloro che avranno compiuto 63 anni e 5 mesi al momento dell'accesso al trattamento, rispetto ai 63 anni previsti dalla normativa vigente.
I requisiti restanti necessari all'accesso rimangono invariati:
Per comprendere appieno i dettagli di questi cambiamenti e avere un'adeguata assistenza legale in merito, è possibile fare riferimento a risorse come il volume "Il contenzioso contributivo con l'Inps". Questo testo offre modelli di ricorsi e strategie difensive, risultando uno strumento valido sia in fase preparatoria sia nell'affrontare dispute con l'INPS, sia amministrativamente sia in sede giudiziaria.
I lavoratori che hanno perso il lavoro a causa di licenziamento (individuale o collettivo), dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale in sede protetta o scadenza di contratto a tempo determinato possono richiedere l'Ape Sociale. È richiesto un minimo di 30 anni di contributi versati e l'interruzione totale dell'indennità di disoccupazione NASpI.
Coloro che prestano assistenza, da almeno sei mesi, a coniugi, persone unite civilmente, parenti di primo o secondo grado con handicap grave possono richiedere l'Ape Sociale. Anche in questo caso, è necessario aver maturato almeno 30 anni di contributi.
Individui con una capacità lavorativa ridotta almeno al 74%, certificata dalle competenti commissioni per l'invalidità civile, possono accedere all'Ape Sociale. È richiesto un minimo di 30 anni di contributi e la presentazione del verbale della commissione INPS.
Lavoratori impiegati in attività particolarmente usuranti, come indicato nell'Allegato 3 della Legge numero 234/2021, possono richiedere l'Ape Sociale. È richiesta una contribuzione di almeno 36 anni, ma ridotta a 32 anni per alcune categorie specifiche come operai edili, ceramisti e conduttori di impianti ceramici. Per le lavoratrici madri appartenenti a queste categorie, il requisito contributivo è ridotto di dodici mesi per ciascun figlio, fino a un massimo di ventiquattro mesi, considerando i trentadue mesi totali di anzianità contributiva.