Pensioni, superbonus e scaglioni Irpef, ma non solo: è ricco di novità quest’anno il decreto “Milleproroghe”, il provvedimento che contiene gli interventi che non sono potuti entrare nella legge di Bilancio e che comportano, in particolare, interventi “di sostanza”, rinvii e nuove scadenze di capitoli di spesa.
Tra le altre questioni, sulle pensioni c’è la questione del limite di età di uscita dei sanitari, ovvero dei medici. Sul superbonus si attende quella che potrebbe rappresentare una mini proroga, anche se è più corretto chiamarla come stato di avanzamento dei lavori (Sal) straordinario, con annessa la facoltà di inviare le fatture delle ultime spese del bonus 110% (o del 90%) entro il 12 gennaio 2024.
Sul superbonus le novità potrebbero arrivare da un decreto ad hoc, da adottarsi nel Consiglio dei ministri convocato per il giorno 28 dicembre 2023.
Infine, tra gli interventi di maggior rilievo vi è quello della riduzione delle aliquote Irpef da quattro a tre. Anche in questo caso, l’intervento potrebbe richiedere l’adozione di un decreto ad hoc, attuativo della legge delega di riforma fiscale (L. 111 del 2023).
Pensioni, superbonus, scaglioni Irpef: ecco le novità in arrivo col ‘Milleproroghe’
Oltre alle misure in arrivo con la legge di Bilancio 2024 vi sono interventi attesi nel decreto “Milleproroghe” che vanno dal superbonus, alle pensioni fino all’attuazione della riduzione delle aliquote Irpef per il 2024. Sul superbonus, si attende un intervento che faccia ricomprendere il maggior numero di spese agevolate con il 110% o il 90% nel 2023, prima che la percentuale di bonus si abbassi al 70% a decorrere dal 1° gennaio 2024.
Nel dettaglio, con la fine dell’anno il superbonus scenderà ancora e i condomini – che in questi ultimi mesi sono stati il vero motore della misura con la quasi totalità dei nuovi cantieri – vedrebbero il dimezzarsi del bonus fino a 40 punti percentuali (dal 110% al 70%) o di 20 punti (dal 90% al 70%).
Per evitare un taglio così drastico, si potrebbe consentire ai committenti dei lavori e alle imprese esecutrici di avere a disposizione uno stato di avanzamento (Sal) straordinario al 31 dicembre 2023, con conseguente inclusione delle spese testimoniate dalle fatture da trasmettere al Sistema di interscambio (Sdi) dell’Agenzia delle entrate entro il 12 gennaio 2024.
Pensioni, superbonus, scaglioni Irpef: le novità dei bonus edilizi per il 2024
La novità relativa al superbonus potrebbe arrivare con un decreto ad hoc che il governo adotterebbe nel Consiglio dei ministri del 28 dicembre 2023. L’attesa del governo – e in particolare del ministero dell’Economia e delle Finanze – è tutta per gli ultimi dati del superbonus che, da sola come misura di agevolazione, sta per toccare la quota di 100 miliardi di euro di lavori agevolati. Il ritmo di crescita attuale è quello di 4,5 miliardi di euro di nuovi cantieri al mese, un andamento che il Mef vorrebbe impedire di prorogare ulteriormente.
Pensioni, l’ipotesi dei 72 anni età per l’uscita: ecco per chi
Tra gli altri interventi in arrivo con il decreto “Milleproroghe”, vi è la questione delle pensioni dei medici, la cui uscita potrebbe slittare fino a 72 anni di età. Ipotesi, quest’ultima, che era stata già adottata in sede di legge di Bilancio 2024, salvo poi essere ritirata dopo gli scioperi di medici e infermieri di dicembre.
I dipendenti della sanità sono già destinatari di tagli sulle pensioni di vecchiaia insieme ai maestri, ufficiali giudiziali e dipendenti degli enti locali. La partita sull’età della vecchiaia non appare, tuttavia, del tutto chiusa e qualche novità potrebbe arrivare con il decreto di fine anno.
Smart working, proroga per il settore del pubblico impiego
Un intervento potrebbe aversi sullo smart working nel settore del pubblico impiego. La proroga, infatti, è arrivata e andrà fino al 31 marzo 2024, ma solo per i lavoratori del settore privato, sia per i fragili che per i genitori di figli under 14.
Rimane, dunque, da intervenire sui lavoratori del pubblico impiego il cui smart working scadrà il 31 dicembre 2023, ma solo per i fragili. L’eventuale ritocco non dovrebbe comportare delle spese, dunque la proroga appare ad oggi molto difficile.
Riduzione aliquota Irpef da quattro a tre nel 2024
Infine, si attende il decreto (ad hoc, attuativo) per la riduzione delle aliquote dell’Irpef da quattro a tre a partire dal 2024. La modifica riguarda, in particolare, le prime due fasce di reddito che verrebbero accorpate, con aliquota unica del 23 per cento. Tale aliquota andrebbe a tassare i redditi fino a 28mila euro.