Cos’è il tecnostress? Si tratta di un disturbo causato dall’incapacità di gestire la tecnologia informatica.
Ultimamente questo disagio è aggravato anche dalla frustrazione per l’overload informativo conosciuto anche come sovraccarico cognitivo e dovuto alle troppe informazioni da gestire.
In questo periodo post Covid molti sono infatti stati costretti a lavorare tramite le modalità dello smart working, facendo diffondere maggiormente questo fastidio.
L’uso sempre più ampio sia in termini di tempo legati alla tecnologia che di continua innovazione spesso non si adattano ai percorsi degli individui e per questo sviluppano una pressione psicologica che porta disagio e frustrazione oltre a conseguenze fisiche, come un’eccessiva produzione di adrenalina per lo stato di stress.
Cos’è il tecnostress: l’origine del termine
Il termine tecnostress, fu usato per la prima volta dallo psicologo americano Craig Broad.
Nel suo libro “Technostress: the human cost of computer revolution” del 1984 Broad faceva proprio riferimento allo stress legato all’uso delle tecnologie e al loro impatto soprattutto a livello psicologico.
Nel 1987, due psicologi americani, Larry Rosen e Michelle M. Weil indicarono questo disturbo come l’impatto negativo legato a disagi fisici e psicologici causati direttamente o indirettamente dalla tecnologia.
Dal 2007 poi, grazie a una sentenza del procuratore aggiunto del Tribunale di Torino, il tecnostress è riconosciuto ufficialmente come malattia professionale.
Da quel momento nei settori a rischio, per esempio nelle aziende informatiche o nei call center il documento della valutazione del rischio stress lavoro correlato deve tenere conto anche del tecnostress.
I sintomi
I sintomi più conosciuti del tecnostress possono essere diversi e vanno dall’ansia alla stanchezza sia fisica sia mentale, senza dimenticare la depressione o gli incubi.
In alcuni casi è possibile anche arrivare ad attacchi di rabbia dovuti alla frustrazione.
Anche il fisico subisce degli effetti dovuti a questo disagio, ad esempio si parla di aumento della frequenza cardiaca, disturbi cardiocircolatori, disturbi gastrointestinali, dolori muscolo-tensivi o formicolii agli arti, ipertensione, insonnia, mal di testa, stanchezza cronica, sudorazione, dolore cervicale dovuto alla postura ma anche disturbi ormonali e mestruali nella donna o disturbi della pelle causati proprio dallo stress.
A tutti questi sintomi vanno poi aggiunti anche quelli psichici come l’irritabilità, la depressione, l’alterazione comportamentale, il calo del desiderio sessuale e la crisi di pianto.
Cos’è il tecnostress: che cosa succede al corpo
Lo stress, nella maggior parte dei casi è la risposta del corpo e della mente a una situazione di pericolo.
Il corpo in situazioni stressanti infatti si adegua e reagisce per sopravvivere. Il fegato produce zuccheri, il cuore e il sistema di circolazione sanguigna lavorano a pieno ritmo e il cervello gira a mille.
La reazione d’allarme che mette in guardia il nostro corpo si attiva attraverso il rilascio di ormoni del cortisolo dalla corteccia surrenale e dell’adrenalina dal midollo surrenale.
Lo stress, però, può anche essere sano. Una forte scarica di adrenalina, prima di un evento importante è infatti fondamentale.
Diventa patologica invece, quando si manifesta in modo acuto ma in occasioni isolate. In quel caso non si tratterà più di un’emergenza, ma di una vera e propria regola.
Tutto questo può portare a conseguenze fisiche, dal rischio diabete alla stanchezza cronica, fino al rallentamento della crescita.
Quali sono i rimedi
Esistono per fortuna alcune soluzioni e rimedi per prevenire il tecnostress come:
- momenti programmati di digiuno digitale: anche detto digital detox;
- meditazione: ormai è diffuso il mindfullness che aiuta a gestire lo stress;
- attività sportiva: ancora più efficace svolgerla senza l’ansia di app e smartwatch che tracciano le performance;
- contatto con la natura: efficace è l’ortoterapia;
- protezione dai campi elettromagnetici;
- dieta: è bene mangiare alcuni alimenti, come il cioccolato che abbassano il livello del cortisolo.
In ogni caso il rimedio più consigliato è quello di usare in modo consapevole la tecnologia che può in alcuni casi essere pericolo.