Novità in arrivo sul Modello Iva del 2024 per i lavoratori autonomi e liberi professionisti forfettari, usciti dal regime per aver superato i limiti previsti dalla legge 197 del 2022 (legge di Bilancio 2023). Per questi soggetti vige l’obbligo di presentare il Modello Iva, ma solo nel momento in cui dovessero uscire dal regime di flat tax. A tal proposito, ci si riferisce all’uscita immediata causata dal superamento del secondo tetto di compensi e ricavi in un anno, ovvero quello dei 100mila euro.
Infatti, si fa riferimento a questo limite per indicare che l’uscita debba avvenire nell’immediata, già dall’operazione che abbia determinato lo sforamento dei 100mila euro. Pertanto, in questa ipotesi, l’Iva è dovuta già a partire dall’operazione che abbia comportato la fuoriuscita dal regime di partita Iva forfettaria.
Modello Iva 2024 forfettari, quali limiti da rispettare per non perdere il regime di vantaggio?
L’altro limite di ricavi e di compensi, invece, è quello di 85mila euro, innalzato dalla legge di Bilancio 2023 rispetto ai 65mila euro precedenti. In tal caso, lo sforamento di questo tetto determina l’uscita dal regime forfettario, ma solo dall’anno susseguente a quello dello sforamento stesso.
Modello Iva 2024, così per i forfettari usciti dal regime di flat tax
Per i lavoratori del regime forfettario sorge l’obbligo del Modello Iva 2024 nel momento in cui perdano il diritto di conservare il regime fiscale di vantaggio per aver superato il limite di 100 mila euro di ricavi e di compensi durante l’anno.
Come chiarito di recente anche dall’Agenzia delle entrate in una circolare, il libero professionista che superi il tetto dei 100mila euro di ricavi e compensi esce fin da subito dal regime forfettario, anche nel corso dell’anno. Non si dovrà attendere, quindi, l’inizio dell’anno successivo per la fuoriuscita.
Quali operazioni nella dichiarazione annuale?
Questo passaggio comporta specifici obblighi per il lavoratore autonomo. Infatti, in primis l’Iva è dovuta a partire dall’operazione che ha comportato il superamento del tetto di 100 mila euro. Applicando l’Iva, il libero professionista dovrà presentare anche la dichiarazione annuale, all’interno della quale saranno presenti, in particolare:
- la singola operazione che ha determinato lo sforamento del tetto di 100 mila euro;
- le operazioni attive e passive che siano state fatturate dopo il loro incasso, anche se riferite al periodo di applicazione del regime forfettario;
- ulteriori operazioni, attive e passive, sorte e fatturate dopo l’incasso che ha comportato l’uscita dal regime forfettario;
- rimangono escluse dal Modello Iva le operazioni fatturate prima dello sforamento del tetto di 100mila euro, a prescindere dal momento in cui sia stato incassato il relativo corrispettivo.
Le operazioni di cui sopra dovranno essere descritte nel Modello Iva usando i quadri VE e VF.
Rettifica Iva per gli ex forfettari: come fare?
Per i lavoratori autonomi ex forfettari, fuoriusciti dal regime per aver superato il tetto di 100mila euro e obbligati ad adottare il Modello Iva, arriva la possibilità anche di rettificare l’Iva sugli acquisti di beni ammortizzabili e di beni e servizi.
Nel primo caso, la detrazione si calcola determinando il periodo – in mesi – tra la data di acquisto del bene e quella nella quale il lavoratore abbia dovuto lasciare il regime forfettario. Nel caso dei secondi, invece, la rettifica può essere effettuata per intero solo nel caso in cui i beni e i servizi non siano stati ancora venduti (o usati).
Rettifica Iva nel modello di dichiarazione
L’Iva rettificata figura nel modello di dichiarazione inerente l’anno in cui si sia verificato lo sforamento. Quindi, le partite Iva fuoriuscite quest’anno, possono rettificare l’Imposta sul valore aggiunto nel Modello Iva 2024. L’importo a credito deve essere indicato nel rigo VF 70. I modelli di Certificazione Unica 2024 e di dichiarazione Iva sono reperibili qui.