Cosa sono le nubi iridescenti? Lo strano fenomeno è stato avvistato nei cieli delle regioni del Nord Italia pochi giorni fa.

Si tratterebbe di una rara attività atmosferica che necessita di particolari condizioni climatiche per verificarsi.

La strana colorazione, molto accesa e dalle tonalità simili all’arcobaleno, deriverebbe dall’anomala rifrazione dei raggi solari.

Cosa sono le nubi iridescenti: quando e dove sono state avvistate

Durante il giorno del solstizio di inverno in alcune zone del Nord Italia sono state avvistate nubi dalla colorazione iridescente. In alcuni casi più simili a delle scie di varie tonalità, le nubi iridescenti sono un particolare fenomeno atmosferico che coinvolge la scomposizione del fascio luminoso solare in colori primari, allo stesso modo di quanto avviene per un arcobaleno.

Se perché si verifichi quest’ultimo è necessaria una sufficiente gradazione di umidità nell’aria dopo una precipitazione di pioggia, anche le nubi iridescenti si manifestano solo in determinate condizioni.

Sebbene infatti non sia un fenomeno così raro, è indispensabile che nell’atmosfera si sovrappongano alcune situazioni climatiche tali da scomporre le onde elettromagnetiche solari in più colori.

È appunto quanto avvenuto lo scorso 21 Dicembre. La zona settentrionale della nostra penisola è stata investita da una tempesta di Föhn. Questo vento caldo e secco è stato sostenuto da un’intensa circolazione ciclonica attiva tra la Scandinavia e il Baltico. Il fenomeno ha così fatto registrare raffiche oltre i 150 km/h, soprattutto nelle valli piemontesi, e portato a condizioni perfette per la manifestazione delle nuvole colorate.

Perché le nuvole appaiono colorate?

Generalmente le nubi iridescenti sono altocumuli lenticolari e altostrati. Questo agglomerato atmosferico è composto per la maggior parte da piccolissimi cristalli di ghiaccio.

Quando i raggi luminosi del Sole le investono, i prismi di ghiaccio deviano la traiettoria dell’onda scomponendola in diverse colorazioni. L’ampia gamma di sfumature visibili è dovuta ad un complesso meccanismo di riflessione, rifrazione e interferenza che il fascio luminoso subisce.

Ognuno di questi processi infatti modifica le condizioni del raggio luminoso facendo passare solo una precisa lunghezza d’onda. È così che ai nostri occhi si palesano colorazioni distinte che abbracciano tonalità non solo del rosso e dell’arancione ma anche più suggestive sfumature verdastre.

La nitidezza del colore dipende anche dalla grandezza del cristallo di acqua condensata. Solo quando queste particelle hanno dimensioni microscopiche il fascio di luce sarà scomposto in maniera più netta e vedremo così solo tonalità ben precise.

Il fenomeno appare poi più intenso in funzione del punto e dell’angolo di osservazione. Se ci si trova per esempio in montagna sarà più facile imbattersi nelle nubi iridescenti.

Fenomeno simile alle nubi madreperlacee

Nel caso specifico di quanto osservato lo scorso 21 Dicembre non è del tutto da scartare che le nubi iridescenti siano simili a quanto avviene nella stratosfera al di sopra dei Poli. In questa fascia di atmosfera, alle nostre latitudini normalmente è più difficile che si formino nuvole a causa del basso livello di umidità. Il fenomeno è invece molto diffuso al di sopra dei Poli e prende il nome di nubi madreperlacee.

In pratica nel cielo appaiono agglomerati nuvolosi con colorazioni molto intense. Il particolare angolo di incidenza dei raggi luminosi quando intercettano i poli terrestri fa sì che l’onda si scomponga e mantenga solo determinate frequenze visibili dall’occhio umano.

Le nubi madreperlacee si formano ad una quota compresa tra 15 e 20 km. Ricerche scientifiche hanno poi dimostrato come la temperatura necessaria per avere questo tipo di attività atmosferica sia -78°C. In queste particolari condizioni si realizzerebbe la condensazione dei composti di acqua e acido nitrico di cui le nuvole sono composte creando così reticoli cristallini che scompongono il fascio di raggi solari.