Nella prima mattinata di oggi 24 dicembre la polizia di New York ha perquisito due sinagoghe della città. Lo scopo era capire se le minacce ricevute via mail dai religiosi dei due istituti fossero reali e se gli ordigni esplosivi indicati in quelle mail fossero effettivamente stati posizionati all’interno delle due sinagoghe.
Le minacce sono risultate poi false, ma cresce la paura della comunità ebraica newyorchese di essere vittima di odio o di attentati di matrice antisemita.
New York, cosa sappiamo del falso allarme bomba nelle due sinagoghe
Dal 7 ottobre, quando Hamas attaccò Israele rapendo centinaia di persone, le comunità ebraiche di tutto il mondo sono preoccupate di essere vittime di attacchi antisemiti. Non si parla soltanto di discorsi d’odio o di svastiche disegnate con la vernice sulle case abitate da ebrei, ma anche di veri e propri attentati ai danni di esponenti di spicco della comunità ebraica o di semplici cittadini.
Negli Stati Uniti il problema è ancora più sentito. Nel 2018 l’attentato alla sinagoga di Pittsburgh causò 11 morti e 6 feriti e l’attentatore è stato recentemente condannato a morte, mentre alla fine di ottobre 2023 la presidente della sinagoga di Detroit è stata accoltellata da ignoti.
Questa volta ad essere prese di mira sono state due sinagoghe di New York, lo Shaare Zion Temple di Brooklyn ed il Jewish Center di Riverdale (Bronx). Nella prima mattinata di oggi 24 dicembre la polizia ha verificato se nei due edifici religiosi fossero presenti degli ordigni esplosivi come indicato in alcune mail ricevute nei giorni scorsi dai due istituti.
La polizia non ha fornito altri dettagli, ma ha confermato che le minacce erano false e che non c’erano bombe nelle due sinagoghe. Resta però la preoccupazione che gruppi di estrema destra o neonazisti decidano di fare il passo successivo, e cioè realizzare un vero e proprio attentato. L’Fbi monitora le situazioni potenzialmente pericolose che negli ultimi mesi sono state segnalate e ritiene che molte di queste abbiano a che fare con un gruppo criminale che si muove fuori dagli Stati Uniti.