Non è un periodo facile per il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, con la mancata ratifica del Mes che agita le acque nella maggioranza, e le opposizioni che chiedono le sue dimissioni. Un pensiero che, però, non sembra sfiorare l’esponente della Lega, che in un’intervista a ‘Il Giornale’ dà la sua versione dei fatti, provando a spegnere il fuoco di polemiche scoppiato negli ultimi giorni.
Mes, Giorgetti non pensa alle dimissioni e spiega: “Questione divenuta politica quindi nessuna sorpresa”
Giancarlo Giorgetti è, forse, l’uomo del momento della politica italiana. Purtroppo per lui, non per i motivi per cui questa ‘qualifica’ sarebbe benvenuta.
In quanto titolare del dicastero dell’Economia, è lui il primo indiziato per dare spiegazioni sulla mancata ratifica del Mes, decisa dal governo – con i voti contrari di Fratelli d’Italia e Lega e l’astensione di Forza Italia – ma contro le stesse rassicurazioni che il ministro aveva dato in sede europea.
Spiegazioni che il ministro prova a fornire in un’intervista nella quale sgombra subito il campo da un’ipotesi di dimissioni, sospinta soprattutto dalle opposizioni.
“Fino a quando la maggioranza sosterrà la mia impostazione su progetti seri, credibili e sostenibili non vedo perché lasciare. L’opposizione ha tutto il diritto di dare suggerimenti, anche graditi, poi però decido io”.
Giorgetti arriva a minimizzare l’accaduto, parlando del Meccanismo Europeo di Stabilità come di “uno strumento come altri” per tutelare il sistema bancario.
Tutto a posto, dunque? Non proprio, in realtà.
È lo stesso Giorgetti, infatti, a chiarire che quanto avvenuto sul Meccanismo Europeo di Stabilità non sia perfettamente ‘normale’.
“[La bocciatura è stata] impropria per un membro dell’Ue che dopo avere preso un impegno di ratifica, al momento di firmare si tira indietro”.
Una frase che, a volerla leggere tra le righe, denota un certo imbarazzo quanto avvenuto in Parlamento, sebbene il ministro provi a fornire un chiarimento, dicendo che “la questione non era più economica bensì politica“ e quindi di non essere rimasto sorpreso dalla decisione.
Anche da parte del suo partito, la Lega, nel quale Giorgetti appare piuttosto isolato, sebbene riconosca la coerenza espressa dal voto contrario.
“Il punto non è il Mes, in Europa qualcuno pensa ai fatti propri”
Il ministro dell’Economia rassicura anche sulla tenuta dei rapporti tra Italia e Ue, non risparmiando una ‘stoccata’ proprio a quei partiti di opposizione che chiedono da giorni la sua testa.
“La fiducia nei confronti dell’Italia sarebbe crollata solo se il governo avesse approvato una manovra con proposte bizzarre, come quelle che spesso provengono dall’opposizione“.
E, forte del motto che ‘la miglior difesa è l’attacco’, non risparmia nemmeno una ‘bordata’ all’Europa, ‘unita’ solo di facciata.
“In un momento storico come l’attuale servirebbe una seria normativa che però fatica a trovare paladini nell’Eurogruppo piuttosto che nell’Ecofin. Purtroppo sono costretto a riconoscere che manca lo spirito costituente che servirebbe. Altro che Mes! Qui non tutti servono gli interessi dell’Unione, c’è chi preferisce fare i fatti propri a spese di tutti”.
Il ministro conclude la sua riflessione con un ringraziamento alla maggioranza per aver tenuto “il punto sulla manovra, e non era facile visto che in alcuni casi abbiamo dovuto assumere decisioni impopolari“.
Se sia sincero o meno, solo il tempo potrà dirlo.