Durante l’Angelus della vigilia di Natale, Papa Francesco invita tutti a pensare a chi è solo o vive un conflitto militare: “Per le persone sole e bisognose siate amicizia che consola e dite una preghiera per chi è in guerra”.

Il Papa all’Angelus: “A Natale, sperimentate la gentilezza di Dio tra di voi”

Arriva l’invito allo spirito natalizio fatto da parte del Santo Padre durante l’Angelus della quarta domenica dell’Avvento. In vista della messa della vigilia, prevista in versione anticipata alle 19.30 di questa sera su su Rai Uno e Tv 2000, Francesco ha esortato i fedeli alla solidarietà verso i più bisognosi e alla sobrietà contro il consumismo imperante, ricordando le radici spirituali del Natale.

Il pontefice ha invitato il mondo cristiano a emulare “Il modo di fare di Dio”, che consiste in quell’amore gentile che “Abbraccia, feconda e custodisce, senza fare violenza, senza ferire la libertà”, ha poi continuato. “Questa gentilezza di Dio è qualcosa che, in un certo modo, possiamo sperimentare anche tra di noi – ha sottolineato Francesco – ad esempio quando tra amici, fidanzati, sposi, genitori e figli, si è delicati, si è rispettosi, prendendosi cura degli altri con gentilezza“.

Francesco invita alla sobrietà a Natale: “Non confondiamo la festa con il consumismo”

“Auguro a tutti voi una vigilia di Natale nella preghiera, nel calore degli affetti e nella sobrietà. Permettetemi una raccomandazione: non confondiamo la festa con il consumismo“, ha detto il pontefice. Un pensiero è stato dedicato anche a chi vive in un conflitto militare: “Siamo vicini ai nostri fratelli e sorelle che soffrono per la guerra, pensiamo alla Palestina, Israele, l’Ucraina”. E per favore non dimenticatevi di pregare per me“, ha concluso come da consuetudine papa Francesco all’Angelus.

Il modo di fare di Dio è agire come amore gentile che abbraccia, feconda e custodisce, senza fare violenza, senza ferire la libertà. La gentilezza di Dio è qualcosa che, in un certo modo, possiamo sperimentare anche tra di noi, ad esempio quando tra amici, fidanzati, sposi, genitori e figli, si è delicati, si è rispettosi, prendendosi cura degli altri con gentilezza. Dio ama così e chiama anche noi a fare lo stesso: accogliendo, proteggendo e rispettando gli altri. Pensare a tutti, pensare a chi è emarginato, a chi in questi giorni è lontano dalla gioia del Natale: pensare a tutti con la gentilezza di Dio. Chiediamoci allora, alla vigilia di Natale: desidero lasciarmi avvolgere dall’ombra dello Spirito, dalla dolcezza e dalla mitezza di Dio, facendogli posto nel cuore, accostandomi al suo perdono, all’Eucaristia? E poi: per quali persone sole e bisognose potrei essere ombra che ristora, amicizia che consola? Maria ci aiuti ad essere aperti e accoglienti verso la presenza di Dio, che con mitezza viene a salvarci

Auguro a tutti voi una vigilia di Natale nella preghiera, nel calore degli affetti e nella sobrietà. Permettetemi una raccomandazione: non confondiamo la festa con il consumismo. Si può, e come cristiani si deve, festeggiare in semplicità, senza sprechi e condividendo con chi manca del necessario o chi manca di compagnia