Raz Degan e Paola Barale hanno fatto sognare i fan. I due sono stati insieme dal 2002 al 2015: il loro è stato un amore travolgente e appassionato tanto che nessuno avrebbe mai immaginato che prima o poi il loro idillio sarebbe finito. In un’intervista al Corriere della Sera, Raz Degan ha vuotato per la prima volta il sacco sulla fine della loro relazione rivelando che a dividerli non fu il gossip. Il modello ha anche definito quello provato per Paola Barale l’amore più grande della sua vita. Andiamo a scoprire cosa ha rivelato.

Raz Degan oggi, la verità sulla rottura con Paola Barale

Raz Degan si è raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera. Oggi il modello ha trovato di nuovo l’amore ma 13 anni del suo passato sentimentale sono stati condivisi con Paola Barale. Il modello ha rotto il silenzio sulla loro rottura: “Non è stato il gossip il punto di rottura: faceva parte del pacchetto. Il nostro amore è durato dal 2002 al 2015”.

Poi ha proseguito commentando le parole della Barale che in occasione di un’intervista di qualche tempo fa aveva rivelato di non voler più rivangare il passato:

“In tutte le cose, filtro sempre il negativo e valorizzo il positivo: perché devo scriverlo nella mia mente come un fallimento? Grazie a quell’esperienza sono chi sono oggi. Su di noi hanno scritto tante stupidaggini, ma anche tante cose belle. Abbiamo vissuto momenti magici e sono fatti nostri!”.

Nelle ultime interviste che aveva rilasciato, Paola Barale aveva fatto delle dichiarazioni poco lusinghiere su Raz. La conduttrice aveva confessato di non voler più parlare dei suoi ex perché per lei erano finiti ormai nel dimenticatoio. Da Mara Venier aveva però ribadito il profondo legame che li aveva uniti per tanti anni:

“Sono una donna molto paziente, ci siamo amati molto poi è andato tutto al diavolo. Gli amori finiscono purtroppo o per fortuna, l’importante è avere il coraggio di dire le cose come stanno e non di trascinarsi avanti. E’ stata bella finché è durata”.

La strage di Hamas

Raz Degan ha rivelato che la strage di Hamas gli ha portato via amici e parenti. Dopo un rave nel quale sono morti amici ma anche alcuni familiari, il modello israeliano ha deciso di aprire le porte di casa sua per accogliere i fuggitivi: “Ho ospitato parenti, donne e bambini scappati, con la preoccupazione che potesse succedergli qualcosa: viviamo all’aperto, sento crescere l’antisemitismo, la tensione. Nessuno voleva ciò che è successo: le immagini sono strazianti, da una parte e dall’altra, in mezzo c’è il terrorismo”.

Nato in kibbutz israeliano, il modello e attore aveva raccontato il suo dolore per la guerra scoppiata in Medio Oriente a Verissimo. In quell’occasione aveva spiegato che il padre non voleva lasciare la sua casa e aveva poi mostrato vicinanza alla popolazione d’Israele. Sui social era tornato a far sentire la sua voce:

“Sono nato e cresciuto sotto la minaccia delle bombe, ho trascorso parte della mia infanzia nei bunker, e le cicatrici della guerra sono incise sulla mia pelle e nella storia della mia famiglia. E in tutto questo sono sempre stato consapevole che, a pochi chilometri da casa mia, c’era un altro ragazzo con le mie stesse cicatrici”.

Il successo in Italia

La popolarità in Italia arrivò per lui grazie allo spot Jägermeister. Era il 1994 quando esplose il successo e lui si ritrovò ad avere alle calcagna orde di fan:

“Presi casa in piazza Navona, a Roma, ma mi sentivo in gabbia. Non potevo uscire di casa! Per fortuna non esistevano i selfie. Girammo lo spot a febbraio del 1994, poi me ne andai a New York. Quando a novembre 1995 tornai in Italia per il Maurizio Costanzo Show, una folla assurda fuori dal Parioli mi accolse: “Ehi, Jägermeister!”. Oppure: “Razz!!, con due zeta, che in ebraico vuol dire correre, ma “Raz” significa segreto”.

Lo spot dell’amaro gli aprì le porte del cinema, ha lavorato come attore e regista e oggi sta lavorando ad un nuovo progetto:

“Ho appena cominciato il montaggio di Searching for Nirvana. Mostro il viaggio di un hippy italiano che parte per l’India dove diventa un monaco Hindu, e poi torna indietro a fare i conti con il suo karma. Sono riuscito a raccogliere il suo ultimo respiro, a casa sua in Veneto: lo avevo conosciuto nell’ashram qui in Puglia”.