In Medio Oriente tiene logicamente banco la guerra e anche Betlemme quest’anno dovrà adeguarsi alla situazione. Cambierà quindi non poco la tradizionale messa di mezzanotte e, stavolta più che in passato, regnerà la sobrietà. Ma purtroppo non soltanto per la solennità del Natale.
Ecco come cambierà la messa di Natale a Betlemme
La città della Cisgiordania simbolo della Cristianità, che solitamente alla Vigilia richiama turisti e pellegrini, quest’anno non vedrà cittadini stranieri. Il Patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, celebrerà la messa per i fedeli del luogo nella chiesa di Santa Caterina. Nel luogo di culto di fianco alla Basilica della Natività non è certa nemmeno la presenza di Mahmud Abbas, Abu Mazen, il presidente dell’Autorità palestinese. (Di recente, Tag24 vi ha portato nei luoghi sacri della Palestina).
“Il buio intorno alla mangiatoia”, titola “Avvenire”, che racconta di strade deserte e prive delle consuete lucine natalizie. E per transitare verso la Basilica i controlli sono aumentati, così come del resto in tutta la Cisgiordania dove vige il coprifuoco dalle 19. I militari israeliani garantiscono comunque l’apertura dei varchi per accedere a Gerusalemme dalle 18 alle 23.30, nonché alla fine della messa.
Concessa l’apertura dei varchi a Gerusalemme dalle 18 alle 23.30
Ma gli alberghi restano tristemente vuoti e il contesto è addirittura ancor più mesto di quello vissuto nei tempi più duri della pandemia. Aumentati in maniera esponenziale i posti di blocco, gli uomini e le donne in divisa.
Nel frattempo, le bombe continuano a cadere a circa 100 chilometri. Gli ultimi turisti sono andati via due mesi fa; chissà quando torneranno.