In questi mesi prima delle Olimpiadi di Parigi 2024 stanno uscendo diversi temi e problemi che potrebbero nascere ai Giochi di luglio. Sicuramente il tema delle due guerre è piuttosto attivo con diversi sportivi che si stanno schierando da una parte e che poi ne stanno pagando le conseguenze a livello giudiziario. E’ il caso di Atal, giocatore del Nizza: sospeso prima dal club e ora sotto processo. Una storia simile è accaduta a Emilie Gomis, giocatrice di basket francese che aveva postato una storia su Instagram riguardo la guerra Israelo-palestinese: per questo motivo, la medaglia d’argento a Londra 2012, potrebbe perdere il titolo di ambasciatrice alle prossime Olimpiadi di Parigi.

Olimpiadi, la storia di Emilie Gomis

Come riportato da L’Equipe, quindi, la giocatrice è stata accusata di aver legittimato l’attacco di Hamas verso Israele. Gomis, comunque, nega qualsiasi fatto anche se è stata accusata dal Comitato etico del COJOP. Il motivo è una storia Instagram pubblicata il 9 ottobre (poi cancellata) che mostrava le mappe della Francia nel 1947, 1967 e 2023. Su queste c’era la bandiera israeliana che sostituiva in gran parte del territorio quella francese. Inoltre c’era scritto: “Cosa faresti in questa situazione?”. L’ambasciatrice si è ovviamente scusata e ha negato ogni tipo di antisemitismo ma la COJOP ha comunque deferito la questione al comitato etico che la ha esclusa. Il 10 gennaio, comunque, ci sarà un’assemblea generale per pronunciarsi sul caso.

Emilie Gomis: “Il mio errore è stato non spiegare il contesto della storia”

Proprio a L’Equipe, quindi, ha parlato la giocatrice francese che ha spiegato il motivo della storia. Ha anche voluto confermare che non c’era alcuna forma di antisemita. Sulla storia ha detto:

“Contesto fermamente queste accuse, mi feriscono. Il mio errore è stato non spiegare il contesto di questa storia Instagram. Volevo solo far vedere a chi mi segure che il contesto attuale sia al di là di tutti”.

Poi sulla sua nazionalità, Emilie Gomis ha aggiunto:

“Sono franco-senegalese e ho quindi doppia nazionalità. La colonizzazione solleva questioni di cui parliamo ogni giorni e alle quali sono molto sensibile”.

Poi sul motivo per il quale lo avesse fatto, la giocatrice di basket ha voluto chiarire:

“Ero sconvolta dopo l’attacco e volevo cercare di capire il motivo per il quale fosse avvenuto. Si tratta di una storia messa subito quando anche tantissimi altri lo stavano facendo. Non era certamente un modo per giustificare quello che aveva fatto Hamas”.

Sulle reazioni successive alla pubblicazioni, Emilie Gomis ha raccontato:

“L’ho messa la sera e la mattina dopo mi hanno chiamata tantissimi amici. Quindi ho tolto la storia dopo essermi resa conto di quanto fosse delicato l’argomento”

E nuovamente sull’attacco di Hamas, ha detto:

“Ovviamente condanno ciò che sta facendo Hamas, l’ho scritto anche nella lettera al Ministro dello Sport. Mi rendo conto che i miei impegni a Parigi rafforzano la necessità di un’espressione pubblica al minimo della ambiguità”.

E su come è diventata virale la storia di Instagram in giro per il mondo praticamente ha detto:

“La mia storia è entrata nel dibattito pubblico per uno screen pubblicato su Linkedin e Twitter. Non era sotto attacco solo Emilie Gomis ma anche il ruolo di ambasciatrice delle Olimpiadi“.