Il 2024 è atteso come un anno di svolta per le criptovalute. Dopo un biennio reso difficile da una serie di crac clamorosi, a partire da quelli di Terra (LUNA) e FTX, tutti si attendono una schiarita, la quale potrebbe essere accentuata dall’ormai imminente quarto halving di Bitcoin.

Tra i progetti che potrebbero beneficiare di una nuova atmosfera sui mercati, un posto di rilievo spetta ad Avalanche. Le prime avvisaglie di una sua imponente crescita si possono peraltro già avvertire, considerato come nel corso degli ultimi sette giorni la sua quotazione sia cresciuta di oltre il 13%.

Avalanche: un anno sugli scudi

La crescita degli ultimi sette giorni è la migliore conferma di quanto avvenuto nel corso dell’anno. Avalanche, infatti, aveva iniziato il 2023 a quota 10,87 dollari, mentre ora si aggira intorno ai 48. Se sino a novembre la sua quotazione era stata frenata dall’ancora imperante crypto winter, risultando di poco superiore agli 11 dollari, da quel momento ha iniziato a correre, acquistando una velocità sempre maggiore.

La domanda che consegue da questa constatazione, non può che essere la seguente: perché AVAX ha iniziato a crescere in maniera così impetuosa, da novembre? La risposta è abbastanza semplice: a fungere da catalizzatore è stata la notizia relativa alla decisione di Citibank, una delle principali istituzioni finanziarie al mondo, di scegliere AvaCloud, alimentato da Avalanche, per la sua soluzione blockchain FX.

Una notizia che ha rafforzato in maniera talmente significativa Avalanche da consentirgli di aumentare il suo prezzo anche nei momenti in cui Bitcoin calava. Quando ciò accadde, a detta degli analisti, vuol dire che il progetto interessato ha acquisito una credibilità e un seguito che può aiutarlo a reggere anche nei momenti di stanca del mercato.

I punti di forza di Avalanche

Perché Avalanche è indicato come uno dei progetti che potrebbero crescere di più nel corso del 2024? Per capirlo basta andare a rileggere un thread pubblicato nel marzo del 2022 su Twitter, ora X, dal suo fondatore CovDuck.

Nel suo messaggio, si indicava innanzitutto nella tokenomics il principale fattore di crescita di AVAX. I coin, infatti, hanno un’offerta massima pari a 720 milioni di esemplari. Si tratta quindi di un token di carattere deflazionistico, caratteristica solitamente destinata a favorirne la crescita del prezzo.

Di questi 720 milioni, peraltro, la metà sono già stati coniati, mentre il restante sarà proposto sul mercato in un arco di tempo pari a 10 anni. A spingere ancora di più sul versante deflazionistico, è poi il fatto che tutte le commissioni di transazione sono destinate al burning. In pratica, questi token saranno immessi in un wallet privo di chiavi private, quindi inaccessibile per chiunque. Ne consegue il loro definitivo ritiro dal mercato.

Infine, le caratteristiche tecnologiche della sua blockchain. L’infrastruttura digitale è non solo scalabile, ma anche caratterizzata da grande rapidità e convenienza delle transazioni. Caratteristiche che sono sempre più apprezzate, come dimostra il caso di Citibank.

Come potrebbe andare nel 2024?

Alla luce di quanto sta accadendo, per molti osservatori la domanda che ci si dovrebbe porre su Avalanche non è se crescerà nel corso del 2024, ma su quanto lo farà. Basta in effetti vedere un grafico relativo all’anno in corso per notare l’impennata da novembre ad oggi. Se dovesse continuare a tenere questo ritmo, AVAX potrebbe in breve non solo sfondare quota 100 dollari, ma anche puntare al raddoppio secco.

L’atmosfera di fiduciosa attesa che spira sul mercato, deriva non solo dal dimezzamento delle ricompense spettanti ai minatori di Bitcoin, ma anche alla vicenda relativa all’ETF sull’icona di Satoshi Nakamoto. Se dovesse essere approvato dalla Securities and Exchange Commission, si rivelerebbe un propulsore potentissimo per gran parte del settore. Se venisse rimandato o addirittura bocciato dalla SEC, però, non avrebbe grandi ripercussioni sul prezzo di AVAX. Un dato che spinge molti a guardare con interesse al token, in vista del nuovo anno.