Vincere è difficile, confermarsi lo è ancora di più: il Napoli schiacciasassi non esiste più e ora gli azzurri sono in crisi. La squadra di Walter Mazzarri è uscita con le ossa rotte anche dall’Olimpico: oltre alla sconfitta contro la Roma, i campioni d’Italia in carica hanno mandato segnali preoccupanti. Giocatori spenti, la squadra ha perso l’anima della passata stagione, l’allenatore sta dimostrando di non capirci nulla e i leader dello spogliatoi sembrano aver staccato la spina. Intanto, la crisi del Napoli si vede anche nei risultati: gli azzurri, a due giornate dalla fine del girone d’andata, occupano il settimo posto in classifica.
Napoli in crisi
Lo scorso 4 maggio, il Napoli di Luciano Spalletti si è laureato campione d’Italia. Un cammino travolgente degli azzurri, che hanno dominato tornando a vincere lo scudetto trentatré anni dopo l’ultima volta. Sette mesi dopo, però, tutto è cambiato. L’addio sofferto a Cristiano Giuntoli e, soprattutto, Luciano Spalletti. Un mercato non all’altezza dello scudetto e una squadra svuotata di emozioni: sette mesi dopo il Napoli è in crisi.
La sconfitta contro la Roma ha acceso un pesante campanello d’allarme. Nonostante il cambio in panchina, anche Walter Mazzarri sta dimostrando di capirci davvero poco. Rudi Garcia è stato esonerato soltanto un mese fa, ma nell’ultimo periodo gli azzurri sono naufragati. Aurelio De Laurentiis ha affidato la squadra a Walter Mazzarri, ma le cose non sono cambiate. Anzi. Dal quarto posto con il francese in panchina, il Napoli è ora scivolato al settimo: mentre gli azzurri rallentano, le altre squadre in corsa per un posto in UEFA Champions League vanno veloci. A due giornate dalla fine del girone d’andata, gli azzurri sono distanti quattro punti dal quarto posto occupato dal Bologna. Il dato preoccupante, comunque, è anche un altro: il Napoli non è riuscito a battere nessuna della sei squadra che lo precedono in classifica ma, anzi, sono arrivate quattro sconfitte (contro Inter, Juventus, Fiorentina e Roma), oltre ai due pareggi contro Milan e Bologna. Da squadra schiacciasassi a squadra schiacciata: una debacle repentina e anche inaspettata.
I numeri della crisi
Oltre al settimo posto in classifica e le sconfitte contro le big del campionato, la crisi del Napoli si riversa anche nei risultati. Dopo aver ereditato la squadra da Rudi Garcia, Walter Mazzarri ha vinto all’esordio contro l’Atalanta, poi il cammino è stato assolutamente negativo. Otto gare in campionato: sei sconfitte e soltanto due vittorie (l’altra contro il Cagliari).
Anche in Coppa Italia è arrivata una cocente eliminazione. Questa volta, però, non per mano di una big. Il sorprendete Frosinone si è imposto con un rotondo 0-4. Un’altra – pesante – sconfitta che dimostra come il Napoli abbia perso la propria anima. Solo in UEFA Champions League le cose sembrano sorridere: grazie al secondo posto conquistato, gli azzurri giocheranno gli ottavi di finale contro il Barcellona. Insomma, un piccolo fardello di luci in una stagione davvero scura. Soltanto sette mesi dopo, comunque, la vittoria dello scudetto. Una crisi senza sosta: il Napoli ha perso la sua identità nella seconda metà del 2023.