La Tunisia al voto. Seggi aperti fino alle 18, oggi 24 dicembre 2023, nel Paese che avrebbe dovuto essere “punto nevralgico” della strategia sulle migrazioni dell’Unione europea, con l’Italia tra l’altro nella stanza dei bottoni. Un piano poi miseramente fallito, con tanto di porte sbattute.
Tunisia al voto oggi, 24 dicembre 2023: prevista bassa affluenza
Si prevede un’affluenza ai minimi storici, dalle prime consultazioni libere del 2011, per decidere la composizione dei 279 consigli locali. Come previsto dalla costituzione promulgata il 16 agosto 2022, si procederà poi a definire il Consiglio nazionale delle regioni e dei distretti, ossia la camera alta (l’Assemblea dei rappresentati del Popolo è quella bassa) del nuovo Parlamento tunisino. I candidati sono migliaia, qualcuno più che certo di trovare un seggio, che si presentano in teoria al cospetto di 9 milioni di elettori.
Molto in teoria, visto che si parte anzitutto dal boicottaggio opposto da molti partiti. Eletto nel 2019 quale settimo presidente nella storia del Paese, Kais Saied ha infatti, prima congelato, poi, nel 2021, sciolto il Parlamento, fino ad arrivare alla nuova costituzione del 2022. (Tag24 vi ha proposto, in merito, il punto di vista della professoressa Michela Mercuri) Grande la disillusione dell’elettorato tunisino che alle legislative dello scorso anno rispose difatti con un magro 11% d’affluenza. E grossi dubbi anche dagli osservatori europei, ancora reduci dal “No” ricordato in apertura.
Lunga e complessa la procedura prevista dalla nuova costituzione
Non aiuta a ritrovare pezzi “persi” per strada nemmeno la complessa procedura prevista. I risultati saranno infatti annunciati il 27 dicembre e i 2.155 eletti proclamati il 27 gennaio, alla scadenza degli eventuali ricorsi. Entro aprile sarà infine definita la composizione del Consiglio nazionale.