Il 24 dicembre è giorno di precetto? È quello che si chiedono molti cattolici in corrispondenza delle festività natalizie. Chiariamo innanzitutto che l’espressione “festa di precetto” indica le festività nell’Anno Liturgico in cui la Chiesa cattolica richiede ai suoi fedeli di partecipare alla Messa e di evitare lavori o attività che ostacolino la venerazione a Dio, disturbino la gioia del giorno del Signore o compromettano il necessario riposo della mente e del corpo.
Il 24 dicembre è giorno di precetto?
La Vigilia di Natale nella tradizione cristiana celebra l’arrivo di Dio e il suo ingresso nella Storia del Mondo, una giornata teoricamente dedicata alla preghiera e alla veglia, in attesa di Cristo. Contrariamente alla celebrazione del Natale, la Vigilia non è considerata una giornata di festa. Non vi è la raccomandazione di andare a messa il 24 dicembre. È festa di precetto invece il Santo Natale, 25 dicembre.
Dal punto di vista alimentare, nel 1966 Paolo VI limitò il digiuno al Mercoledì delle Ceneri e al Venerdì Santo, mentre l’astinenza dalla carne venne stabilita per tutti i venerdì dell’anno.Queste regole abolirono le prescrizioni precedenti sul digiuno nelle vigilie di alcune solennità, come quella del Natale, presenti nel Codice di Diritto Canonico del 1917.
Successivamente, nel 1994, la Conferenza Episcopale Italiana precisò che durante i giorni di astinenza non è vietato consumare pesce, uova e latticini, ma sono da evitare cibi e bevande considerati particolarmente pregiati o costosi.
Pertanto, secondo queste fonti, sembra che durante la Vigilia di Natale non ci siano restrizioni alimentari (a meno che non cada di venerdì). Tuttavia, resta comunque un invito a moderare le proprie abitudini.