A pochi giorni dalla conclusione del 2023, è ancora estremamente incerta la situazione del superbonus e di tutte le opzioni per fruire del 110% di sconto o di cessione dei crediti d’imposta (o del 90%, a seconda dei casi) fino a gennaio 2024. Infatti, il 31 dicembre 2023 si chiuderà la possibilità di poter utilizzare il superbonus ancora alle percentuali di agevolazione elevate riconosciute finora.
Dal 1° gennaio 2024 il bonus scenderà al 70% e il taglio determinerà, inevitabilmente, contenziosi tra i condomini e le imprese incaricate di eseguire gli interventi di ristrutturazione e e di efficientamento energetico. La differenza non coperta dal bonus dovrà essere spesa di tasca propria dai committenti.
Di qui il tentativo di far rientrare il maggior numero di spese tra quelle del 2023, ancora agevolate al 110% (o al 90%), mediante l’istituzione di uno stato di avanzamento dei lavori (Sal) straordinario e la previsione della cessione dei crediti e degli sconti per le fatture trasmesse tramite il Sistema di interscambio (Sdi) dell’Agenzia delle entrate entro il 12 gennaio 2024.
Superbonus, tutte le opzioni per il 110% fino a gennaio 2024
A poco più di una settimana di tempo dalla fine dell’anno, rimane ancora incerta la situazione dei tanti committenti, soprattutto condomini, che hanno cantieri aperti per lavori in superbonus e che non riusciranno a chiudere gli interventi entro il 31 dicembre prossimo. Il governo guidato da Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia e delle Finanza, Giancarlo Giorgetti, non vogliono sentir parlare di proroga del superbonus, tanto meno per un periodo di tre mesi, ovvero fino alla fine di marzo, come si era ipotizzato nelle scorse settimane. La legge di Bilancio, di fatto, non ha fatto previsioni sul superbonus e sugli altri bonus edilizi, situazione lascia inalterate le scadenze della misura.
Chi non riuscirà a concludere i lavori entro il 31 dicembre 2023 avrà i maggiori problemi. In primis perché tra la percentuale di bonus del 2023 e quella dal 1° gennaio 2024 ci sarà uno scarto addirittura di 40 punti percentuali (dal 110% al 70%), o almeno di 20 punti (dal 90% al 70%).
Superbonus 110% gennaio 2024, chi può ancora ottenere il massimo del bonus?
La differenza per arrivare a coprire tutto il costo (il 100%), dovrebbe essere investita dai committenti e dai condomini, i principali soggetti che stanno tenendo in alto la domanda dell’agevolazione in questi ultimi mesi. Sta di fatto che i condomini non in grado di coprire la differenza rischiano di vedersi bloccati i lavori, esito peraltro che potrebbe arrivare dalle imprese, a corto di liquidità per il blocco della cessione dei crediti.
I condomini, dal canto loro, potrebbero addebitare la responsabilità dei ritardi dei lavori (e, quindi, della non fruizione di tutte le spese al 110% o al 90%) alle imprese. Da qui c’è da attendersi un volume di contenziosi notevole, dettato dalla quantità di lavori ancora da portare a termine. Si stimano 30mila condomini ancora alle prese con la chiusura dei cantieri per un valore degli interventi di 13 miliardi di euro.
Bonus 110% o 90% fino al 12 gennaio: la proposta del Sal straordinario
La soluzione potrebbe arrivare da un decreto ad hoc, da adottarsi nel Consiglio dei ministri del 28 dicembre 2023, che preveda l’istituzione di uno stato di avanzamento dei lavori (Sal) straordinario del 31 dicembre 2023, e della possibilità di far rientrare un certo numero di spese (si stima un complessivo di due miliardi di euro) nel 2023, anche se sostenute già nel 2024.
Tuttavia, i giorni di rinvio sarebbero pochi e il termine sarebbe fissato nella trasmissione delle fatture che i condomini devono effettuare mediante il Sistema di interscambio (Sdi) entro il 12 gennaio 2024. La proposta è di uno dei relatori della Manovra 2024, Guido Quintino Liris, di Fratelli d’Italia.