Galxe è stata lanciata dal Project Galaxy Team proprio all’inizio dell’anno in corso. Un lancio che ha destato notevole curiosità, considerato come nonostante il crypto winter ancora in atto in quel momento, il token si trova al 244° posto nella classifica di settore.
Un buon riscontro, quello ottenuto, non solo da parte degli investitori, ma anche di coloro che sono interessati ad utilizzare la piattaforma. Sono infatti oltre 11 milioni gli utenti unici dichiarati dall’azienda, cui vanno aggiunti oltre 2.700 partner. Tra questi ultimi è da sottolineare la presenza di grandi attori del Web3 come Polygon, Optimism e Arbitrum, ma non solo.
Galxe: di cosa si tratta?
Gli sviluppatori di Project Galaxy sono partiti dall’identificazione di un problema che affligge il Web3: i dati sulle credenziali sono confinati in database chiusi, di proprietà e permissioned. Ne consegue che per gli interessati la fornitura o la dimostrazione delle stesse, ove si renda necessario, si trasforma in un processo lento e complicato.
Da questa presa d’atto, ne consegue l’obiettivo della soluzione Galxe, ovvero la fornitura di una rete di dati delle credenziali aperta e collaborativa che sia accessibile per gli sviluppatori Web3 e permettergli di dare vita a prodotti in grado di sfruttare i dati delle credenziali aperte.
L’infrastruttura Galxe si fonda sull’operato degli utenti. Sono loro a curare i dati necessari, con credenziali utilizzate sia all’interno che fuori dalla rete. Per queste ultime, infatti, si prospetta la possibile integrazione fonti di dati esterne, ad esempio X, Github e altre.
I dati gestiti da Galxe sono a disposizione degli utenti, i quali utilizzano il token GAL per i pagamenti interni al network. Ad esempio, può essere utilizzato per pagare le tariffe dei moduli applicativi o per consultare i dati delle credenziali per mezzo di Galxe Oracle Engine e Galxe Credential API.
Oltre che per servire ai pagamenti, il coin consegna a chi lo detiene anche la facoltà di partecipare ai processi decisionali. Processi che avvengono all’interno di Galxe DAO, l’organizzazione autonoma decentralizzata che è stata costruita all’uopo.
Il Galxe Passport
Nell’ecosistema costruito da Project Galaxy, un ruolo chiave spetta a Galxe Passport. Chi ne detiene uno riceve Galxe Passport Soulbound, token non trasferibili unici utilizzabili solo dal legittimo destinatario.
L’idea alla sua base è la fornitura di uno strumento in grado di rendere possibile l’accumulazione, l’archiviazione e la condivisione di tutte le credenziali digitali dell’utente dalla rete di dati costruita da Galxe. Secondo gli sviluppatori, le stesse sarebbero non solo verificabili, ma anche impossibili da manomettere.
Le credenziali collaborative si possono quindi rivelare l’ideale per costruire una rete di relazioni sul web, in particolare con altre persone che condividono identici interessi o con aziende alle ricerca di particolari competenze.
Chi ha fondato il progetto
Galxe è stato lanciato da Harry Zhang e Charles Wayn. Il primo è l’attuale responsabili di Galaxy Project e in precedenza si era segnalato per la fondazione di DLive.tv e Lino Network. Soprattutto, però, aveva già avuto modo di lavorare sui dati, in qualità di responsabile del prodotto all’interno di Club Factory. In questa veste aveva messo a frutto la laurea in informatica, con una specializzazione in statistica, conseguita presso l’Università di Berkeley. Proprio all’interno dell’ateneo è stato presidente, tra il 2016 e l’anno seguente, dell’Associazione degli imprenditori cinesi (ACE).
Charles Wayn, prima di dedicarsi a Project Galaxy aveva collaborato con DLive.tv, in qualità di amministratore delegato. Quando l’azienda si è fusa con BitTorrent, nel 2019, ha assunto la funzione di vicepresidente di Interactive Entertainment proprio all’interno di BitTorrent. In questa veste si è occupato di alcune unità dedicate allo streaming, come DLive Protocol e Two App. Tra il 2017 e il 2018 ha assunto la carica in precedenza detenuta da Harry Zhang all’interno dell’Associazione degli imprenditori cinesi (ACE) presso l’Università di Berkeley.
Prospettive per il 2024
Come abbiamo visto, quindi, Galxe si propone come la risposta al problema rappresentato dalla centralizzazione dei dati sulle credenziali. Per farlo ha dato luogo ad un sistema che ha destato grande interesse tra imprese come Polygon, Arbitrum e Optimism.
Occorre poi considerare che il team di sviluppo è formata da personaggi già noti per quanto attuato nel mercato dedicato al trattamento dei dati. Siamo quindi in presenza di un’azienda che offre il massimo di garanzie.
Proprio in considerazione di quanto detto sin qui, non sembra azzardato prevedere un 2024 in crescita, per Galxe, soprattutto alla luce del consolidamento societario e di una maggiore attenzione da parte dei trader interessati ai progetti in grado di dare risposte a esigenze reali.