L’epidemia di antrace in Africa sta sollevando preoccupazioni. Da cosa dipende e da cosa è scatenata? Quali sono i rischi di diffusione di questa malattia?
Scopriamo le cause sottostanti e i rischi associati e le strategie preventive essenziali per affrontare questa sfida sanitaria.
Che cos’è l’antrace
Come annunciato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), la malattia dell’antrace (o carbonchio) si è diffusa in cinque paesi africani e finora sono stati segnalati 20 decessi.
Antrace è una malattia infettiva causata dal batterio Bacillus anthracis. Si tratta di una malattia zoonotica e viene trasmessa dagli animali all’uomo.
Tuttavia, al momento, il rischio che l’antrace venga trasmesso da persona a persona è molto basso. In particolare gli animali erbivori selvatici e da fattoria, come bovini, pecore, capre e cavalli, possono diffondere l’agente patogeno dell’antrace, ma lo possono fare anche i cammelli, gli elefanti e le renne.
I batteri dell’antrace producono spore infettive che possono sopravvivere nell’ambiente per lungo tempo. Nelle zone adibite all’allevamento di bestiame il terreno viene contaminato da tali spore e questo rende tutto più pericoloso.
Solo 35 dei 1166 presunti casi in Africa sono stati confermati con test di laboratorio, suggerendo che l’efficacia dei test potrebbe essere limitata in quelle zone che hanno risorse limitate.
L’antrace si diffonde principalmente attraverso il consumo di carne di animali infetti, ma l’Uganda ha vietato la vendita di prodotti a base di carne bovina per contenere la diffusione.
Ci sono rischi di antrace per l’occidente?
Nella maggior parte dei paesi industrializzati le epidemie di antrace sono molto rare. Raramente può capitare che si infettino i tossicodipendenti, iniettandosi, inconsapevolmente, eroina contaminata.
Attualmente si registrano gravi epidemie di antrace solo in cinque paesi africani.
Quali sono i sintomi dell’antrace?
Esistono diverse forme di malattia da antrace. Le persone spesso si infettano attraverso il contatto diretto con animali o prodotti animali infetti. Successivamente si sviluppa il cosiddetto antrace cutaneo.
Ci si accorge dell’infezione perché si formano una o più vesciche piene di liquido, che possono svilupparsi in un’ulcera ricoperta di croste nere, il cosiddetto carbonchio dell’antrace.
Spesso si verifica anche un gonfiore dei linfonodi del collo. Se l’infezione si diffonde nel sangue si sviluppano sintomi generali come febbre alta, sonnolenza e problemi cardiovascolari.
L’antrace cutaneo può essere trattato bene somministrando antibiotici in modo tempestivo. Tuttavia, se non trattata, questa patologia è fatale nel 10-40% dei casi.
In Zambia anche un’epidemia di colera
La Zambia, già alle prese con la sua peggiore epidemia di antrace da oltre dieci anni, ha segnalato nuovi decessi causati dal colera, secondo le autorità sanitarie del paese dell’Africa meridionale.
Quattro persone sono morte di colera nella capitale Lusaka nelle ultime 24 ore, portando il totale delle vittime di questa infezione a 64 per l’intero paese dall’inizio dell’anno. L’epidemia di colera si aggiunge all’attuale crisi di antrace nel paese, che ha già causato quattro vittime e circa 700 casi sospetti.
L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ha segnalato un rischio elevato di diffusione dell’epidemia di antrace ai paesi vicini, considerando gli spostamenti frequenti di persone e animali attraverso le frontiere. La situazione sottolinea la necessità di misure di igieniche rigorose e interventi immediati per contenere la diffusione di entrambe le malattie.
In conclusione è una situazione sicuramente da tenere sotto controllo, ma che al momento può farci stare tranquilli perché la trasmissione dell’antrace avviene attraverso il contatto con animali infetti o i loro resti.
La situazione richiede urgenti interventi sanitari e misure preventive per contenere la diffusione di entrambe le malattie e proteggere la salute pubblica ed evitare che ci sia una diffusione che vada fuori controllo.