L’Iran minaccia la chiusura del Mediterraneo nel caso in cui gli Stati Uniti e i loro alleati dovessero continuare a commettere crimini a Gaza. Le tensioni tra i due paesi sono aumentate nei giorni scorsi a causa dei continui attacchi Houthi nel Mar Rosso.

La minaccia dall’Iran agli Usa: “Chiuderemo il Mediterraneo se contiunano i crimini a Gaza”

Il comandante delle Guardie della Rivoluzione iraniana, Mohammed Reza Naqdi, ha dichiarato che nel caso in cui gli Stati Uniti e i loro alleati continuino a commettere crimini a Gaza, il Mediterraneo sarà chiuso al traffico. Secondo l’agenzia di stampa iraniana Tasnim, Naqdi ha affermato:

Dovranno aspettarsi presto la chiusura del Mar Mediterraneo, dello Stretto di Gibilterra e di altri corsi d’acqua.

L’Iran non ha accesso diretto al Mar Mediterraneo. Non è chiaro, quindi, come possa impedire la navigazione anche se il comandante ha parlato di “nascita di nuove potenze di resistenza e chiusura di altre vie d’acqua”. Alcune milizie in Siria e Hezbollah in Libano sono gruppi sostenuti dall’Iran che hanno accesso al mare.

Naqdi ha anche fatto riferimento agli attachi degli Houthi dello Yemen:

Ieri il Golfo Persico e lo Stretto di Hormuz sono diventati un incubo per loro, e oggi sono intrappolati… nel Mar Rosso.

Gli Usa accusano l’Iran di essere “profondamente coinvolto” negli attacchi nel Mar Rosso

Nelle ultime settimane, gli Houthi dello Yemen hanno annunciato l’intenzione di attaccare le navi commerciali nel Mar Rosso finché Gaza non riceverà gli aiuti necessari.

La portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Adrienne Watson, citando un intelligence recentemente declassificata, ha parlato del sostegno dell’Iran agli Houthi. Watson ha affermato chetale supporto comprende sia armi che intelligence tattica. Ha evidenziato le somiglianze tra i droni iraniani KAS-04 e quelli senza equipaggio impiegati dagli Houthi, così come le similitudini tra i missili iraniani e quelli utilizzati dagli Houthi e ha aggiunto: “Questa è una sfida internazionale che richiede un’azione collettiva”.

Il capo del Pentagono, Lloyd Austin, ha recentemente annunciato di lavorare su un’operazione internazionale chiamata “Prosperity” per porre fine alle azioni dei ribelli yemeniti. Nell’iniziativa parteciperanno altri 9 paesi: Regno Unito, Spagna, Italia, Canada, Bahrein, Francia, Paesi Bassi, Norvegia e Seychelles.