Con Napoli e il Napoli nel cuore da sempre. Maurizio De Giovanni è uno scrittore di grande successo, ma anche sceneggiatore di fama nazionale e autori di gialli che hanno valicato i confini del nostro Paese. Molti di questi sono diventati, con il tempo, serie tv che hanno spopolato tra i più grandi ma anche i più piccini. Dai ‘Bastardi di Pizzofalcone’ a ‘Mina Settembre’, passando per le avventure de ‘Il commissario Ricciardi’. Capita spesso che i suoi racconti partano proprio da Napoli, città in cui è nato e con cui ha un legame straordinario. Grande appassionato di calcio, per commentare il big match dello stadio Olimpico, Roma-Napoli, De Giovanni, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Roma-Napoli, De Giovanni (scrittore e tifoso azzurro) a Tag24

I tifosi romanisti e quelli napoletani hanno iniziato il countdown: allo stadio Olimpico, alle ore 20.45 c’è Roma-Napoli. Un big match tra due ambienti rivali, che metterà di fronte due squadre che hanno bisogno di punti per rilanciarsi in zona Champions e riprendere il cammino, quando siamo arrivati ormai quasi a metà campionato. Mazzarri e Mourinho sanno perfettamente che quella di stasera non sarà una gara decisiva, ma potrebbe dire molto in ottica futura e soprattutto potrebbe entusiasmare o deprimere due ambienti già particolari. Per commentare il momento degli azzurri e soprattutto la partita, Roma-Napoli, De Giovanni, scrittore e noto tifoso azzurro, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Il Napoli arriva al match con la Roma dopo aver incassato quattro gol contro il Frosinone. Si aspetta di vedere una risposta questa sera, anche dal punto di vista caratteriale e nervoso?

“I quattro gol presi in casa dal Frosinone, che peraltro visti nel dettaglio sono spiegabili in diverse maniere, sono per l’ambiente un fortissimo trauma, sia per la squadra che per la tifoseria. Dobbiamo porci il problema della reazione al trauma, perché a questo punto la squadra o va al tappeto oppure risponde con orgoglio. Direi quindi che oltre alla preoccupazione c’è anche grande curiosità. Quest’anno è una squadra strana, vittima di una serie di scelte sbagliate. Resta però il fatto che questa formazione ha dei contenuti e a molta più qualità di quello che sembrerebbe al momento”.

Giustamente facevi riferimento ai gol subiti e agli errori individuali. Stanno mancando più che altro i calciatori rappresentativi, tipo Kvara e Di Lorenzo?

“Una giocata storta ci può stare per tutti in qualsiasi momento, qualunque lavoro si faccia. Purtroppo gli scivoloni fanno parte del gioco, ma vanno superati. Se questa squadra ha un’anima si deve vedere ora. La partita con la Roma, per certi versi, è una partita ideale: è una grande squadra, su un campo di straordinario valore, ha un allenatore particolare, che sa caricare l’ambiente ma di fronte a un bivio e si giocherà davanti all’ennesimo tutto esaurito. La Roma non ha certo una rosa di seconda fascia e sia per i giallorossi, che per il Napoli, il quarto posto è l’obiettivo minimo. Anche per questo motivo sarà una partita molto seria. Non si deve sottovalutare il fatto che Bologna, Fiorentina e Atalanta sono tutte in rimonta. Nessuna delle due squadre può pensare di adagiarsi”.

Mi sembra di capire che è quasi una partita decisiva…

“Direi proprio di sì e sono propenso a credere che sarà una partita da pareggio. Nessuna delle due vorrà rischiare troppo e farsi male, ed entrambe sanno che pagherebbero molto cara una sconfitta, molto più dei tre punti. Non è solo uno scontro diretto, non è solo una squadra rivale, ma è un momento delicato. Perdere sarebbe davvero gravissimo e credo che entrambi gli allenatori impronteranno il match alla prudenza”.

A proposito di allenatori, si è parlato tanto di Garcia in questi mesi e da quando è arrivato Mazzarri qualcosa sembra essere cambiato. Come si fa Però ora svoltare e arrivare i risultati?

“Lo avevo già detto e lo ribadisco, credo che difficilmente si sarebbe potuto fare peggio di Garcia. Probabilmente non ci saremmo riusciti nemmeno io e lei, che nella vita facciamo altro. Da qui a dire che Mazzarri abbia messo tutto a posto però ne corre ancora. È una squadra che é, nella migliore delle ipotesi, ancora convalescente, e va curata”.

Si è dato una spiegazione alla sconfitta arrivata con il Frosinone?

“Con il Frosinone sono stati fatti, in maniera davvero sciocca, nove cambi. Nessuno facendone così tanti può essere comunque positivo e pericoloso. Questo è stato il primo errore. Poi c’è stato un errore tecnico arbitrale, gravissimo, che avrebbe consentito al Napoli di chiudere il primo tempo in vantaggio e sarebbe stata un’altra gara. Poi c’è stato il passaggio a vuoto clamoroso dei titolari inseriti nel secondo tempo. Kvara è stato nullo, Osimhen Idem, Di Lorenzo addirittura dannoso. Questo ha fatto sì che sia andata come è andata, ma è stata una partita. Nessuna gara, di per sé, è indicativa di una squadra, e soprattutto nel mese di dicembre”.

Se le chiedo due nomi, da una parte e dall’altra, per il match di stasera che mi dice?

“Sarebbe troppo facile dire Lukaku e Osimhen, ma non penso sia la partita degli attaccanti. Credo invece che sarà la partita dei centrocampisti e per questo dico Pellegrini e Lobotka”.