Già durante la pandemia, la vecchia ricetta medica cartacea è andata in disuso e, da ora in poi, sarà definitivamente sostituita da quella digitale, sia per i farmaci che per le visite.

Infatti, con l’approvazione del disegno di legge sulla ricetta medica digitale si punta a trasformare il sistema delle prescrizioni mediche.

Vediamo quali sono le diverse novità, in merito alla ripetibilità per i pazienti cronici e all’assenza del nome sulla ricetta.

Addio alla ricetta medica cartacea per far posto alla digitale

Via libera al disegno di legge delega che consentirà di apportare una serie di semplificazioni volte a velocizzare e migliorare alcuni passaggi tecnici e amministrativi.

Tra le diverse modifiche, si dirà addio alla ricetta medica cartacea, passando definitivamente a quelle digitali. Introdotta durante la pandemia, la ricetta medica digitale diventerà una prassi permanente che trasformerà il sistema delle prescrizioni mediche in un formato completamente digitale.

La digitalizzazione non è limitata ad un particolare tipo di farmaco o visita, ma coprirà tutte le forme di prescrizione, ivi comprese quelle legate al Servizio Sanitario Nazionale. Verranno corretti anche i farmaci non rimborsati dallo Stato.

La ricetta medica digitale permette ai medici di personalizzare le terapie in formato più dettagliato, basandosi sulle esigenze individuali dei pazienti.

I medici possono adattare la terapia oppure sospendere la ripetibilità delle prescrizioni, in ragione delle esigenze dei pazienti. Inoltre, possono fare prescrizioni più mirate, indicando la posologia e il numero di confezioni necessarie per un massimo di dodici mesi.

Come funziona la ricetta medica digitale

La ricetta digitale, una volta generata, viene memorizzata nel sistema e subito identificata da un Codice Nazionale Univoco. Il codice viene generato dal Sistema di Accoglienza Centrale, comunemente noto con il nome di Numero di Ricetta Elettronica.

Il codice è di tipo alfanumerico, composto da 15 cifre e va a sostituire il codice a barre della ricetta tradizionale.

Cosa deve fare il medico? Una volta fatta la ricetta digitale, il medico deve solo fornire al paziente un promemoria cartaceo della ricetta elettronica che verrà, poi, trasmesso in formato elettronico al paziente tramite un qualunque mezzo di comunicazione come sms o e-mail.

Il farmacista avrà due ruoli. Innanzitutto, quello di informare il proprio assistito sulle modalità di assunzione del farmaco prescritto. Inoltre, deve effettuare un monitoraggio dell’aderenza alla terapia farmacologica. In caso di criticità, dovrà segnalarla al medico per ulteriori valutazioni.

Per quali farmaci o visite

Le ricette mediche digitali copriranno tutte le forme di prescrizione. La digitalizzazione riguarderà:

  • Le prescrizioni farmaceutiche;
  • I trattamenti terapeutici;
  • I servizi riabilitativi;
  • I presidi per i pazienti cronici e con patologie invalidanti.

Si prevede una vasta applicazione, in quanto la digitalizzazione delle ricette coprirà tutte le prescrizioni mediche, sia quelle legate al Servizio Sanitario Nazionale che quelle riguardanti i farmaci non rimborsati dallo Stato.

Le ricette digitali si useranno in tutta Italia, andando così ad assicurare la circolarità delle prescrizioni farmaceutiche su scala nazionale.

Cosa cambia

Quali sono le novità? È stata introdotta la possibilità di ripetibilità della ricetta per i pazienti cronici, i quali potranno ottenere le confezioni di farmaci necessarie per un intero anno in una sola prescrizione digitale.

I pazienti interessati, quindi, non dovranno più recarsi frequentemente dal medico per ottenere nuove prescrizioni.

Cos’altro? Un’altra novità introdotta è che non sarà più obbligatorio indicare il nome del paziente sulla ricetta. Sarà sufficiente utilizzare solo il codice fiscale.

Un vantaggio della ricetta digitale risiede nella possibilità per i pazienti di accedere alle loro prescrizioni in qualsiasi momento e ovunque si trovano. Si tratta di un passo nella direzione della semplificazione, della flessibilità e indipendenza.

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