Nella prima mattinata di oggi, il parrocco don Antonio Ruccia ha trovato la neonata dopo essere stato avvisato con uno squillo sul suo cellulare. Il dispositivo è collegato al sistema di allerta della culla termica in dotazione alla chiesa dedicata a San Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco a Bari. Don Ruccia: “Si chiamerà Maria Grazia, come la Madonna che spero accompagni questa piccina per tutta la vita”

Neonata abbandonata a Bari protetta dal freddo grazie alla culla termica: sta bene

La culla termica della chiesa di San Giovanni Battista ha salvato un’altra vita. Dopo il bimbo abbandonato nel mese di luglio 2020, e battezzato poi dallo stesso don Ruccia con il nome di Luigi, oggi è stata ritrovata una bambina dal parrocco. La piccola è stata poi ricoverata nel reparto di Neonatologia del Policlinico di Bari per accertamenti, ma le sue condizioni di salute appaiono buone.

Dal 2014, presso la parrocchia del quartiere barese di Poggiofranco, è presente la culla termica per accogliere i neonati che i genitori non possono tenere. Un sistema di allerta fa squillare il cellulare del parrocco per avvisarlo della presenza di un bambino e permettere così di intervenire immediatamente dopo l’abbandono.

Sul cancello dell’edifico religioso, un cartello si rivolge così ai genitori in difficoltà: “Se sei in una situazione difficile e non riesci a prenderti cura del tuo bambino, lascialo nella culla termica”. Sul manifesto, accanto all’immagine di un neonato, campeggia la scritta “Nessun bambino è un errore”.

Il parrocco chiamerà la neonata Maria Grazia: “Immagino il coraggio e il dolore di chi ha lasciato la piccola”

“Quando i carabinieri mi hanno chiesto come volessi chiamarla ho risposto Maria Grazia, come la Madonna che spero accompagni questa piccina per tutta la vita”, racconta don Antonio Ruccia.

“Neppure la portiera del palazzo che guarda il gabbiotto con la culla si è accorta di qualcosa”, aggiunge poi il parrocco, sottolineando che “Per due giorni ho trovato la culla aperta. Può significare tutto o nulla ma immagino il coraggio e il dolore di chi ha lasciato la piccola“. Intanto, come vuole la prassi in caso di abbandono, il sacerdote ha sporto denuncia e il Tribunale per i minorenni procederà agli accertamenti del caso.

Culla termica con sistema di allerta: un modo per salvare vite

La modalità permette dunque di proteggere dalle intemperie i neonati abbandonati, evitando che non riescano a sopravvivere alle basse temperature, come potrebbe avvenire se fossero lasciati sulle scale di una chiesa o in un cassonetto. La vicenda del piccolo Enea, lasciato la scorsa Pasqua al Policlinico di Milano nella cosiddetta ‘Culla per la Vita‘, con accanto la lettera della sua mamma, ha acceso i riflettori su modalità più consone ad un abbandono nell’anonimato che garantiscano la sopravvivenza dei piccoli.