La Corte suprema degli Stati Uniti ha respinto la richiesta del procuratore federale Jack Smith di emettere una sentenza d’urgenza sull’immunità di Donald Trump. La più alta Corte del Paese è stata infatti chiamata a pronunciarsi su questa questione relativamente alle elezioni del 2020, quando il tycoon cercò di annullare le elezioni.

L’immunità era stata rivendicata dallo stesso Trump nel procedimento per l’assalto al congresso.

La Corte Suprema degli Stati Uniti: “No a esame urgente sull’immunità di Donald Trump”

Una vittoria quella ottenuta oggi 22 dicembre da Donald Trump, che spera di posticipare l’inizio del suo processo. Infatti l’ex presidente, candidato alle elezioni di fine 2024, verrà processato il 4 marzo per quanto avvenuto durante le ultime elezioni presidenziali. Stando ad alcune recenti e scottanti rivelazioni, Trump avrebbe anche fatto pressioni su due funzionari del Michigan, in modo che non certificassero il risultato.

Gli avvocati del tycoon stanno facendo di tutto per ritardare l’inizio di questo procedimento in modo che non coincida con le scadenze elettorali, sostenendo che lui godesse di “immunità assoluta” quando era il capo della Casa Bianca. Per questo motivo, secondo i legali, non dovrebbe essere processato.

Il ricorso dei legali di Trump sull’immunità

All’inizio di dicembre il giudice Tanya Chutkan aveva respinto una prima richiesta di immunità, in quanto non esiste uno statuto che possa proteggere un ex presidente dall’essere perseguito penalmente.

I legali di Trump, però, hanno fatto ricorso contro questa decisione, chiedendo alla Corte d’appello di pronunciarsi sulla questione. Un’azione che potrebbe richiedere diverso tempo e quindi, di fatto, posticipare l’inizio del processo dell’ex presidente.

A metà dicembre il procuratore federale Jack Smith è intervenuto, inoltrando alla Suprema Corte la richiesta di procedere senza attendere la Corte d’Appello.

La giurisprudenza, sulla questione, è poco chiara: anche perché Trump è il primo ex presidente a dover affrontare delle accuse penali.

Il commento di Trump: “Fallita la caccia alle streghe”

Donald Trump ha commentato la notizia sul suo social Truth:

La Corte Suprema ha rigettato all’unanimità il tentativo disperato dello squilibrato Jack Smith di aggirare la nostra grande Costituzione. Il corrotto Joe Biden e il suo scagnozzo hanno atteso tre anni per portare questo caso farsa, e ora hanno provato, e hanno fallito, di accelerare questa caccia alle streghe

ha scritto.

Il tycoon ha poi aggiunto:

Naturalmente ho diritto all’immunità presidenziale. Ero il presidente, era mio diritto e dovere indagare e denunciare le elezioni presidenziali rubate nel 2020. Non vedo l’ora di vedere in corte d’appello le importanti motivazioni sull’immunità presidenziale.

Solo pochi giorni fa la Corte Suprema del Colorado ha dichiarato Trump ineleggibile, in quanto coinvolto nell’assalto al Campidoglio del 2021. Una decisione su cui ‘ex presidente ha già annunciato ricorso.