Con l’introduzione dell’Assegno unico e universale per i figli a carico (AUU) destinato ai nuclei che percepiscono il Reddito di cittadinanza (RDC) e che soddisfano i requisiti richiesti, l’Inps ha provveduto a erogare questa prestazione come una quota aggiuntiva del Reddito, con accredito sulla stessa carta RDC. Ma cosa accadrà con la cancellazione del Rdc e l’introduzione dell’Assegno di Inclusione (ADI) a partire dal 1 gennaio 2024?

Assegno Unico e Assegno di inclusione, sono cumulabili?

Il Decreto Legge n. 48/2023 ha introdotto significative modifiche, portando all’istituzione di una nuova misura chiamata Assegno di Inclusione (ADI). Quest’ultimo è destinato ai nuclei familiari che includono figli minori, persone disabili o individui ultra sessantenni o in condizioni di svantaggio, inseriti in programmi di assistenza sanitaria e servizi sociali. ADI e AUU sono compatibili e dunque cumulabili.

Importo AUU su Adi

Il calcolo dell’assegno di inclusione avviene attraverso le scale di equivalenza, seguendo i seguenti parametri:

  • Il richiedente riceve un valore di 1;
  • Gli altri membri adulti non sono considerati nel computo;
  • Individui con età superiore ai 60 anni ricevono un valore di 0,4 (così come gli adulti che si occupano di curare un disabile o di minori sotto i 3 anni o di almeno 3 figli minori);
  • Ogni membro disabile riceve un valore di 0,5;
  • Ai minori viene assegnato un punteggio di 0,15 fino al secondo figlio, ridotto a 0,10 dal terzo in poi.

La scala di equivalenza per l’assegno di inclusione risulta essere più restrittiva rispetto a quella del reddito di cittadinanza, ad esempio, offrendo 0,15 per ogni figlio minore anziché 0,2 come in precedenza per l’ADI. Tuttavia, questo adeguamento dei parametri dell’ADI è giustificato dal fatto che l’assegno di inclusione è completamente cumulabile con l’Assegno Unico e Universale (AUU).

Questo implica che, nonostante il minor peso attribuito ai minori nel calcolo dell’assegno di inclusione, tale riduzione verrà compensata, in un certo senso, dall’AUU e dalla piena cumulabilità di entrambe le misure.

Assegno Unico su Assegno di inclusione, come fare domanda?

E’ possibile fare domanda per l’Adi dallo scorso 18 dicembre 2023, accedendo al portale INPS online, inserendo l’ISEE e altre informazioni richieste. È obbligatoria anche l’iscrizione alla piattaforma di attivazione per l’inclusione sociale e lavorativa, disponibile sul Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL)

Per i nuclei familiari che terminano la percezione del Reddito di cittadinanza entro il 31 dicembre 2023 e non hanno presentato richiesta per l’AUU, la prestazione continuerà ad essere erogata per l’intero importo spettante sulla carta RDC fino alla mensilità di febbraio 2024. Questo tenendo conto dell’ISEE valido al 31 dicembre 2023, come indicato nel messaggio n. 2896 del 7 agosto 2023.

A partire dalla mensilità di marzo 2024, coloro che non hanno già presentato la domanda dovranno presentare una nuova richiesta per l’Assegno unico e universale.

È importante sottolineare che l’eventuale presentazione della domanda di ADI da parte dei potenziali beneficiari di tale misura non sostituisce in alcun modo la richiesta di AUU. La domanda per l’Assegno unico e universale deve sempre essere presentata per poter beneficiare della prestazione familiare.

Si rammenta, inoltre, che la domanda di AUU e l’ISEE aggiornato possono essere presentati entro il 30 giugno 2024, senza perdere gli arretrati che verranno corrisposti successivamente tramite conguaglio.

L’ISEE 2024 può essere presentato, a partire dal primo gennaio, tramite modalità precompilata sul sito istituzionale dell’Istituto www.inps.it, nel portale unico ISEE.