Sulle pensioni del 2024 irrompe la nuova pace contributiva, istituto che consente di anticipare l’uscita di cinque anni. La misura, già introdotta dal decreto numero 4 del 2019 che aveva istituito quota 100 e Reddito di cittadinanza, è stata rispolverata dal governo che l’ha inserita nella legge di Bilancio 2024. La nuova pace contributiva, tuttavia, potrà essere utilizzata anche dai soggetti che non siano in prossimità di uscire dal lavoro nell’immediato per andare in pensione. Molto semplicemente, chiunque abbia dei buchi temporali nei contributi versati, può incrementare il proprio montante dei versamenti aderendo a questa misura.

La pace contributiva si configura, pertanto, come un meccanismo che consente di versare i contributi all’Inps per periodi mancanti di contribuzione, fino a un massimo di cinque anni che possono essere anche non continuativi.

La domanda per questa formula di riscatto può essere presentata dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025 e il pagamento comporta tutti i vantaggi degli altri riscatti agevolati. Ovvero, si può procedere con il pagamento rateale (a meno che la pace contributiva non serva per andare direttamente in pensione) e si può procedere con la detraibilità dei costi sostenuti fino al 50 per cento.

Pensioni, come anticipare l’uscita di cinque anni con la nuova pace contributiva 2024

In tema di pensioni e tra le varie misure adottate, molte delle quali restrittive soprattutto per quanto riguarda le uscite anticipate, il governo ha rispolverato nella Manovra 2024 la pace contributiva, istituto che consente di coprire dei periodi di vuoto dei versamenti all’Inps, pagando quanto dovuto. La misura, già introdotta dal decreto 4 del 2019, consente di coprire i buchi contributivi per periodi privi di contribuzione versata tra il 1° gennaio 1996 e il 31 dicembre 2023.

Proprio l’inizio del periodo di conteggio per verificare eventuali periodi di mancata contribuzione, evidenzia che la misura verrà introdotta solo a favore dei lavoratori del sistema contributivo puro, ovvero dei contribuenti che abbiano iniziato a lavorare in data successiva al 31 dicembre 1995.

Pensioni, come anticipare l’uscita con la pace contributiva: chi può presentare domanda e perché

Sono esclusi, pertanto, i lavoratori che ricadano nel meccanismo previdenziale misto (ovvero con meno di 18 anni versati prima del 1996) e nel sistema retributivo (con almeno 18 anni versati fino al 31 dicembre 1995). Oltre al sistema previdenziale di provenienza, la misura si differenzia tra chi la adotti per andare in pensione prima di cinque anni e chi ne voglia fare un investimento per incrementare il montante contributivo.

Nel primo caso, tuttavia, non è possibile rateizzare l’onere richiesto dall’Inps; nel secondo caso, invece, oltre alle agevolazioni fruibili per la scelta di riscattare i periodi privi di contribuzione, il soggetto richiedente può incrementare il proprio montante e ampliare sia le possibilità di uscita future che l’importo dell’assegno di pensione spettante.

Riscatto periodi con buchi contributivi 2024-2025: quanto costa?

Per quanto riguarda il costo da sostenere per la pace contributiva, è importante sottolineare che il metodo di calcolo ricalca quello del riscatto ordinario della laurea. Ovvero, la determinazione del costo prevede la moltiplicazione della retribuzione media imponibile dei dodici mesi che precedono quello della domanda di riscatto per l’aliquota contributiva.

Quest’ultima si differenzia a seconda del lavoro svolto ed è pari al 33% per i dipendenti, al 24% per i lavoratori autonomi e al 25,72% per i soggetti iscritti alla Gestione separata dell’Inps. L’importo ottenuto si deve poi moltiplicare per il numero di anni (fino a cinque) che si intenda riscattare.

Attese modalità di presentazione della domanda Inps

La domanda della pace contributiva potrà essere presentata all’Inps dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025 secondo le modalità che saranno rese note dall’Istituto di previdenza. Chi utilizza la pace contributiva per aumentare il montante dei versamenti, senza andare in pensione direttamente, può dilazionare il costo in dieci anni, pari a 120 rate, senza interessi. I versamenti sono detraibili al 50 per cento dall’importa lorda in cinque quote annuali di pari importo. Infine, ecco come ricattare i 5 anni di buchi contributivi per chi ha versamenti effettuati prima del 1996.