L’Inter dovrà fare a meno di Lautaro Martinez fino al 2024 causa infortunio. Già questa è una brutta notizia. Se poi si entra nel dettaglio, ecco spuntare varie diramazioni che rendono questo stop ancora più importante. In senso negativo però.

Anche un pò sorprendente a dire il vero, dato che l’argentino aveva completamente dimenticato la parola infortunio così come i tifosi. L’ultima volta infatti risale a due anni fa, agosto 2021 contro il Genoa. Uno stop di inizio stagione che durò pochissimo, il Toro ritornò in campo sette giorni dopo.

Da lì non si è più fermato, 89 partite consecutive crescendo in termini realizzativi e di leadership. Quello che mancherà nei prossimi giorni, e non è poco vedendo il rendimento davanti delle seconde linee, al di sotto della aspettative.

Inter, ecco perchè l’infortunio di Lautaro è un problema

Sia chiaro, l’Inter può contare sempre sui gol di Marcus Thuram che impattato alla grande in Serie A, al netto dell’infortunio di Lautaro Martinez. Mancherà un pò il feeling creato con il Toro, questo sì. I due si trovano a meraviglia, spesso partecipano alle azioni da gol di squadra come se si conoscessero da una vita.

Ora il mister piacentino si affiderà di più al francese, obiettivo gol a grappoli, oltre a quelli che possono arrivare dai centrocampisti. Sta di fatto che a prescindere da questo nelle prossime uscite si sentirà eccome l’assenza di Lautaro. Perchè si viene a perdere il punto di riferimento di tutta la squadra, il capitano che suona la carica e che tiene tutti sull’attenti attraverso la sua grinta.

Basta fare il paragone con l’ultimo stop targato agosto 2021. Al netto del fatto che il giocatore recuperò in pochissimo tempo, Inzaghi dormiva sonni tranquilli potendo contare su un Dzeko performante e su Caicedo, Correa e Sanchez che all’occasione rispondevano presente.

Tornando ai giorni nostri, l’infortunio dell’argentino crea qualche grattacapo oltre alla già citata leadership proprio dal punto di vista delle individualità. Ed ecco che si spiegano i patemi di Inzaghi.

Seconde linee a singhiozzo

Perchè se l’undici titolare è una corazzata, non si può dire lo stesso quando il turnover mette in campo chi gioca meno. Al posto di Lautaro prenderà il posto Arnautovic, con l’austriaco chiamato a dare risposte. Al netto dell’infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per un bel pò di tempo, il suo apporto in zona gol è stato alquanto scarno, la casella recita ancora zero reti.

Il match di Coppa Italia perso contro il Bologna non ha mostrato un Marko in super forma, stesso principio se il discorso si allarga ai giocatori che hanno sprecato la loro chance per mettersi in mostra. E’ il caso di Frattesi, tanto dinamismo a servizio della squadra ma poca incisività dal punto di vista tecnico, la voglia di mettersi in mostra forse ha giocato uno scherzetto, ma forse si è capito perché Mkhitaryan continua ad essere il titolare.

L’altro nome è quello di Asllani, che ancora una volta non è riuscito a mostrare le grandi cose che si continuano a dire su di lui. Il coraggio non manca, ma capire come velocizzare la manovra sì, da quel punto di vista deve sprezzassi, non riesce a dare i tempi giusti come farebbe Calhanoglu.

Altra delusione Klassen, in ombra contro Thiago Motta, mentre Carlos Augusto è riuscito a non far rimpiangere Dimarco, anche se in alcune situazione si è sentita la mancanza di spinta sull’out mancino con il brasiliano che si è limitato a fare il compitino.

Una differenza netta quella tra titolari e non che si è vista già in altre uscite, come in Champions League. Contro il Benfica sotto 3-0, Inzaghi ha messo i pezzi da novanta per recuperarla, stesso copione contro la Real Sociedad dove alla fine è uscito lo 0-0. Servono risposte, e subito, anche perché l’assenza di Lautaro non deve diventare un problema enorme. Chi di dovere deve dare risposte.